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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

28 giugno 2017 | 09.34
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"L'occupazione va bene, se raffrontata all'andamento del Pi". Ad affermarlo a La Repubblica è M arco Leonardi, consigliere economico di Palazzo Chigi. "Abbiamo quasi 600 mila contratti in più sul 2016, anche se in prevalenza a termine. Il tema però è un altro: per completare il Jobs Act bisogna tagliare il costo del lavoro e rendere il contratto a tempo indeterminato meno caro. E per sempre. A partire dai giovani" scandisce Leonardi che mette sul tavolo anche un assegno di sostegno ai licenziati.

"Fin dal Lingotto di Renzi, -spiega- pensiamo di dimezzare i contributi per tre anni a chi assume con un contratto a tutele crescenti un under 35, ma questa soglia d' età dipende da quanti soldi avremo. Sarà un contratto per il primo impiego a tempo indeterminato. E consentirà all' impresa di risparmiare 3-4 mila euro all' anno per ogni nuovo assunto. A patto che non licenzi". Tutto costerà "meno di un miliardo nei primi due anni. Poi tra 1,5 e 2,5 miliardi, a seconda delle soluzioni. L'incentivo -continua Leonardi- andrà a sostituire il bonus assunzioni legato a Garanzia Giovani, che finisce quest' anno. E sarà portabile: se l' azienda mi assume e poi mi licenzia nel primo anno, ne ho ancora due di bonus da attivare con altri datori".

"Nel processo in atto, che 'lascia indietro' milioni di persone scontente e senza lavoro, in parte c'entrano le forze della robotica, in parte quelle della globalizzazione. Quelle della robotica però sono più forti. Quando le fabbriche sono altamente robotizzate gli occorrono pochissimi addetti. Questa situazione riduce drasticamente il vantaggio competitivo dei Paesi in cui i salari sono bassi, mentre diventa fondamentale l'accesso al mercato. La robotica sta già aiutando le aziende a riportare in patria la produzione. Se non occorre manodopera per produrre chi ha i capitali per controllare le macchine ha tutto, chi ha da offrire il suo lavoro non ha quasi nulla. Per questo occorre sganciare, almeno in parte, i redditi dal lavoro. D'altra parte lo Stato, che per anni ha finanziato le ricerche che hanno portato all' evoluzione dei robot, ha un 'dividendo tecnologico' da rivendicare". Così, in un'intervista a Avvenire, Martin Ford, imprenditore della Silicon Valley.

"Oggi milioni di persone in Italia hanno accesso a opportunità di lavoro che aumentano le competenze non solo tecniche, ma anche personali e relazionali. Tutto questo si traduce in un aumento dell'occupabilità delle persone, ed è un grande valore oltre che per i lavoratori, per le imprese stesse, che devono rispondere alla competizione con la flessibilità. Grazie alla somministrazione, le aziende possono avere con flessibilità lavoratori con le migliori competenze disponibili sul mercato". Così, in un'intervista a Avvenire, Sergio Picarelli, regional head di Italia, Eastern Europe, Mena e India di Adecco.

"Tratteremo i cittadini Ue in modo equo e non discrimineremo fra i diversi Stati. Permetteremo agli europei che rispettano le nostre leggi di chiedere entro una data concordata, compresa tra il marzo 2017 e il marzo 2019, la residenza permanente per sé e per le proprie famiglie, con gli stessi diritti dei cittadini britannici: libertà di studiare, lavorare, accedere al sistema sanitario, alle pensioni, chiedere un alloggio sociale L' unica cosa che non avranno è il diritto di voto alle elezioni nazionali". Così, in un'intervista a Il Messaggero, l'ambasciatore britannico a Roma, Jill Morris, già direttrice per l'Europa del Foreign Office.

"Nelle crisi bancarie il tempo divora il patrimonio e la liquidità. Se si fosse potuto usare con rapidità il Fondo Interbancario probabilmente si sarebbe potuto fare il necessario spendendo molto meno. E solo denaro proveniente dalle banche. Purtroppo, in quanto fondo obbligatorio, ancorché a finanziamento esclusivamente privato, è stato giudicato aiuto di stato, quindi incompatibile". Così, in un'intervista a Il Messaggero, il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro.

"Negli ultimi anni i giovani si sono progressivamente allontanati dalle dinamiche della libera professione. Questo è un grosso rischio perché i giovani, oltre a rappresentare il futuro della professione, forniscono continuamente linfa vitale nuova agli Ordini e li possono aiutare a migliorare sotto molti aspetti, soprattutto sul fronte dell'offerta di servizi. Per quanto riguarda, invece, l'aspetto strettamente professionale è importante andare non solo verso una sempre maggior specializzazione, ma anche verso il concetto di certificazione delle competenze perché la sola riserva non è più sufficiente". Così, in un'intervista a Italia Oggi, il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Armando Zambrano.

"Non abbiamo intenzione di investire in Alitalia nelle condizioni in cui si trova oggi: chi pagherebbe per avere una compagnia dove la politica e i sindacati continuano a farla da padroni? Continueremo nello sviluppo in Europa e in Italia, che per noi è importante. Faremo inoltre voli di alimentazione per le rotte di lungo raggio di compagnie piccole o medie che non hanno una rete propria, come Norwegian, Aer Lingus, Tap, lo stesso potremmo fare con Alitalia. Ma tale attività coinvolge solo un milione di passeggeri. Così, in un'intervista a La Stampa, Michael O' Leary, numero uno di Ryanair.

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