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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

15 marzo 2017 | 10.31
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Al centro dei giornali in edicola il referendum sui voucher.

In un'intervista al 'Messaggero', il costituzionalista Sabino Cassese, giudice emerito della Consulta, sottolinea che i referendum sono "inopportuni per tre motivi". "Il primo: lo scopo per cui furono proposti non era quello di 'attaccare' quelle norme, ma piuttosto quello di porre in dubbio la legittimità dell'azione del governo Renzi. Come per altri referendum, questi servono a scopi diversi da quelli dichiarati. Il secondo motivo: il referendum è uno strumento sproporzionato rispetto all'obiettivo. Non basta una revisione dell'istituto per via legislativa, se esso non funziona o se ne fa un uso eccessivo? Infine, abusare dello strumento referendario serve solo a mettere in dubbio la democrazia rappresentativa, che è la base sulla quale i Costituenti hanno costruito la Repubblica", avverte.

All''Unità Carlo Dell'Aringa, economista ed esperto del mondo del lavoro e deputato Pd, afferma: "C’è bisogno di un intervento normativo, perché un disegno di legge da discutere in aula prende troppo tempo, mentre un decreto può essere fatto entro la data del 28 maggio". E spiega: "Dal punto di vista politico, penso che sia necessario fare di tutto per evitare il referendum perché i danni che si creerebbero sarebbero maggiori dell’abolizione completa dei voucher. C’è una congiuntura politica densa di conflittualità: meglio evitare il voto e andare incontro alle richieste Cgil".

Il 'Corriere della sera' intervista Pietro Ichino, giuslavorista e senatore Pd: "Logica vorrebbe - rimarca - che prima di abolire o riscrivere da cima a fondo le norme si studiasse il mercato del lavoro, per stabilire pragmaticamente dove e in quale misura i buoni abbiano sostituito lavoro regolare, oppure abbiano fatto emergere lavoro nero, o fatto esistere lavoro che altrimenti non si sarebbe svolto. Oggi siamo in grado di misurare questi fenomeni con una certa precisione. Altrimenti buttiamo via il bambino con l’acqua sporca".

Alla 'Stampa' Filippo Taddei, economista della Johns Hopkins University e già responsabile economico del Pd, dichiara: "Abbiamo iniziato a costruire una casa, spiegando ai cittadini quanto erano buoni i mattoni che mettevamo uno dopo l’altro: dal Jobs Act al fisco, fino all’ultimo provvedimento sulla povertà. Ma non abbiamo spiegato bene il progetto complessivo, il filo rosso che lega tutte le scelte che abbiamo fatto. Un progetto che ha il lavoro come cuore pulsante: un Paese con più opportunità e tutele, il lavoro come qualcosa su cui investire per il proprio progetto di vita sapendo che non si sarà lasciati soli".

In un'intervista al 'Corriere della sera', Guglielmo Epifani, già leader della Cgil, poi segretario del Pd e ora tra i fondatori di Mdp (Movimento democratici progressisti), dice: "Sui voucher bisogna intervenire. C’è stata una crescita esponenziale dei buoni, usati contro ogni logica, perfino da imprese strutturate con 500-1.000 dipendenti e in settori come turismo e agricoltura, dove non fanno emergere il lavoro nero ma piuttosto sostituiscono rapporti di lavoro che dovrebbero essere regolati col contratto. Sarebbe auspicabile che governo e Parlamento riuscissero a intervenire per legge accogliendo le richieste contenute nei referendum abrogativi".

Al 'Manifesto', un altro ex segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati, eurodeputato di Sinistra italiana, afferma: "Finalmente il governo ha smesso di sfuggire alla decisione e ha fissato una data: adesso abbiamo un punto fermo e possiamo lavorare meglio per la riuscita del referendum".

Al 'Fatto quotidiano', Tomaso Montanari, neo-presidente di Libertà e Giustizia, assicura: "Saremo accanto alla Cgil, anche se il tema del lavoro non può essere solo prerogativa dei sindacati, e lo dico con il massimo rispetto. È una questione che deve coinvolgere tutti, perché senza lavoro non c’è democrazia".

In un'intervista ad 'Avvenire', Rosario De Luca, presidente della Fondazione studi consulenti del lavoro, spiega: "Mi pare che si voglia restringere oltremodo il campo di applicazione dei voucher. Certamente, negli ultimi anni l’attuale disciplina ha lasciato spazio a un utilizzo smodato e ad abusi. Ora si trovi una giusta via di mezzo. La proposta dell’abolizione è ideologica e va contro la realtà dei fatti. Ci sono tantissime situazioni nelle quali è possibile utilizzare i buoni in modo corretto e genuino".

'Avvenire' intervista anche Mario Resca, presidente di Confimprese, secondo il quale "è ridicolo che si fissi un appuntamento alle urne su questo tema, con tutti i problemi che affliggono l’Italia, anche sul versante del lavoro". "È la dimostrazione - sottolinea - che questo Paese fa sempre un passo avanti e due indietro". Per Resca, con l’eliminazione dei voucher dai settori dell’industria "si priverebbero molti giovani di una prima possibilità di accesso nel mondo del lavoro".

Intervistato da 'Avvenire', Claudio Moscardelli (Pd), relatore del provvedimento che istituirebbe l’assegno universale per i figli a carico, afferma: "Le condizioni per farcela ci sono: in commissione c’è un consenso ampio e interesse anche da parte delle opposizioni, non c’è nessun motivo che ci impedisca di andare in Aula in Senato nel giro di poche settimane. La legislatura ha ancora strada da fare e il ddl Lepri può diventare legge prima che si vada alle urne".

Sul tema del velo e della pronuncia della Corte di giustizia europea, 'Repubblica' intervista Iverna McGowan, direttrice dell’ufficio di Amnesty International presso le istituzioni europee: "La giustizia europea ci delude molto: legittima il perpetuarsi di pregiudizi e discriminazioni contro i musulmani, in particolar modo le donne di fede islamica, già ampiamente sotto attacco in Europa". E aggiunge: "La Corte sostiene che i datori di lavoro non possono assecondare i pregiudizi dei loro clienti. Allo stesso tempo, però, afferma che per assicurare la neutralità delle politiche aziendali si possono vietare i simboli religiosi. Facendo insomma rientrare dalla porta di servizio quegli stessi pregiudizi che dice di condannare".

In occasione dell'anniversario della morte di Marco Biagi, in un intervento su 'QN', Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, scrive: "Biagi era un giuslavorista di grande spessore intellettuale, un sostenitore convinto del dialogo sociale, un vero riformatore, che aveva colto con grande acume e lungimiranza le trasformazioni del mondo del lavoro per effetto delle nuove tecnologie e la necessità di una maggiore adattabilità della contrattazione alle esigenze della produzione, ma ponendo sempre al centro la persona, i suoi diritti, la dignità del lavoro. Le sue idee e le sue intuizioni sulle tutele fondamentali da estendere ai lavoratori, soprattutto ai giovani, in un mercato del lavoro sempre più flessibile, rimangono per la Cisl, che lo apprezzava e stimava, un punto di riferimento costante. Biagi aveva capito l’importanza del lavoro atipico e la necessità di fornire tutele e garanzie alle collaborazioni a tempo determinato".

Di Industria 4.0 parla, con 'Avvenire', Giuseppe Pasini, presidente del gruppo siderurgico Feralpi e possibile nuova guida dell’Associazione Industriale Bresciana: "Industria 4.0, infatti, permetterà di porre l’azienda al servizio dell’individuo e del suo benessere, divenendo da un lato piattaforma per il cambio generazionale e dall’altro agente di integrazione. Oggi i figli dei miei operai, forti dei loro diplomi o delle lauree, guardano alla fabbrica ma con altre mansioni, in posizioni ben diverse da quelle dei loro genitori portando in azienda nuove competenze e professionalità. In questo senso, anche l’istituto dell’alternanza e i progetti di formazione interna stanno dando un contributo fondamentale".

A 'Italia Oggi', Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, anticipa i temi del congresso nazionale che si terrà a Firenze il prossimo novembre: "Vogliamo fare chiarezza, parliamo di sostenibilità come figlia della scienza e non delle ideologie e dei sentito dire. Affronteremo il tema a 360 gradi, si parlerà di sostenibilità ambientale, per la salute dell’uomo ed economica perché se non c’è questa non ci possono essere le altre".

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