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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

05 gennaio 2017 | 09.21
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Nel 2016 abbiamo messo molte scelte per infrastrutture e trasporti sulla buona strada. Grazie all' impostazione strategica data con la struttura tecnica di missione e alla filosofia dettagliata nel codice degli Appalti: opere utili, interventi per valorizzare l' esistente, oltre alla programmazione delle infrastrutture da realizzare e con finanziamenti e tempi certi. E poi abbiamo favorito il trasporto sostenibile con la cura del ferro. Concretamente questo significa che molte opere sono ben avviate: i cantieri e la spesa procederanno nel 2017. Senza intoppi". Lo dice il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio al Messaggero.

I prezzi scendono, come mai era accaduto dal '59, ma chi frequenta il supermercato non sembra accorgersene. Sia perché le abitudini di spesa del singolo consumatore, ovviamente, possono differire anche molto da quelle della popolazione nel suo complesso (quella dell' Istat) sia perché, in realtà, i prezzi dei beni alimentari sono cresciuti nel 2016. Di poco (+0,2%), ma non c' è stata deflazione nel carrello della spesa. Con prezzi che, comunque, non schizzano, il consumatore può guardare alla qualità e se vuole risparmiare elimina gli sprechi. Questa è l'analisi che fa Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad con il Corriere della Sera. "Il totale dei consumi alimentari è di 151 miliardi. Ma, di questi, solo il 68% sono consumi in casa, derivanti dalla spesa. Il restante 32% arriva da consumi effettuati fuori casa che nel 1970 pesavano solo per il 12%. Forse sono soprattutto questi prezzi che aumentano, come quelli dei piccoli negozi specializzati. Non quelli della Grande distribuzione. Quindi la spesa si può fare ancora bene", dice.

Da Almaviva ad Alitalia l' anno si apre con vertenze pesanti. La compagnia aerea è di nuovo in crisi è si parla di almeno 2 mila esuberi. "Il 2017 -dice al Corriere della Sera il segretario della Uil, Carmelo Barbagallo - sarà molto difficile perché le 145 crisi aziendali aperte non disporranno più dei vecchi ammortizzatori sociali. Niente indennità di mobilità, né cassa integrazione per chiusure aziendali. Sarà l' anno in cui dovremo difendere i posti di lavoro. E il sindacato dovrà farlo senza perdere credibilità. Lo dico pensando proprio ad Alitalia. È la seconda volta che la privatizzazione fallisce. Noi ci abbiamo messo la faccia davanti ai lavoratori, con un difficile accordo che ha comportato tagli agli stipendi e altri 2 mila lavoratori in meno. L' azienda, invece, non ha rispettato il piano industriale. Doveva aumentare la flotta ma alla fine ci sono solo 2 aerei in più rispetto ai 15-20 promessi. Sulle rotte intercontinentali non ha investito. Ora non possono venire a chiederci nuovi sacrifici. Non è credibile il management e non saremmo credibili noi se li accettassimo".

Tommaso Nannicini ha lasciato l'ufficio del governo di Piazza Colonna per tornare all' Università Bocconi. Lo aspettava una ricerca sui comportamenti degli elettori. A Roma tornerà ogni tanto come coordinatore del programma nella nuova segreteria Pd. Con la Stampa parla del dopo 4 dicembre. "Abbiamo sottovalutato il fatto che i disegni politici hanno bisogno di tempo, sia per essere implementati dalla macchina burocratica sia per essere compresi dagli elettori. E che per cambiare il Paese occorre cambiare i partiti", dice aggiungendo che la politica deve dare "una risposta al grido d' allarme dell' Alleanza contro la povertà, perché il costo dell' instabilità politica non sia pagato dai poveri". "Ci sono a disposizione un miliardo e ottocento milioni di euro con i quali possiamo dare sostegno monetario all' 85 per cento delle famiglie con redditi al di sotto dei tremila euro l' anno. Poi, con altri 300 milioni possiamo arrivare al 100 per cento di quelle 500 mila famiglie. Un passo fondamentale verso quella misura unica di contrasto alla povertà di cui si parlava da anni".

"Se avessi la bacchetta magica trasferirei tutta la politica e i ministeri all'Eur, per esempio. Comunque via dal centro, scrivetelo". Lo afferma il vice sindaco di Roma, Luca Bergamo in un'intervista al 'Corriere della Sera'. "Roma è uno dei principali asset del Paese, e non perché sia meta di tanti turisti, ma per la sua unicità. È il luogo principale attraverso cui il Paese può rientrare nel gioco dei grandi in cui i termini sono cultura, conoscenza, ricerca, sapere. Il futuro di Roma è intorno a questi concetti. Abbiamo un corpo universitario enorme, un patrimonio storico artistico infinito", sottolinea Bergamo.

Secondo l'assessore alla Cultura del Campidoglio è "indispensabile che il rapporto fra il governo e la sua capitale cambi rispetto al passato. La disponibilità ora mostrata da Paolo Gentiloni è stata immediatamente riscontrata da parte di Virginia Raggi. Penso che con il governo del Paese il governo della città debba confrontarsi in modo maturo".

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