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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

12 maggio 2015 | 09.50
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Tiraboschi: "Facile dire che aumentano i contratti stabili, ma non dimentichiamoci che sono contratti senza articolo 18. Dopo uno, due o tre anni di esonero contributivo io posso lasciare a casa il lavoratore pagando da 4 a 6 mensilità di indennizzo"

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Il forte aumento dei risultati trimestrali di Intesa Sanpaolo è la testimonianza che l'Italia è fuori dalla lunga recessione e che il Paese è avviato sul cammino della ripresa. Ma i conti certificano anche che la nostra banca è stata ed è tuttora un grande acceleratore della ripresa economica". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Carlo Messina.

Quando siamo arrivati abbiamo trovato 121 infrazioni aperte dalla Commissione contro l'Italia. Le abbiamo ridotte a 92. Entro agosto adotteremo una legge di delegazione europea e un'altra per sanare le infrazioni. A settembre presenteremo un nuovo pacchetto di norme". Così, in un'intervista a 'Il Tempo', il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi.

"Noi brianzoli abbiamo preso molto sul serio la riforma Pesenti, ci voleva. La Confindustria deve rinnovarsi, snellirsi e potenziarsi. Quindi abbiamo deciso di non perdere tempo. E l'8 giugno prossimo voteremo, in assemblea, sul progetto di fusione con l'Assolombarda. Le piccole e medie imprese temevano di scomparire. Comprensibile. Allora abbiamo ottenuto la costituzione di un comitato di presidio territoriale, previsto e normato dal nuovo statuto, con un presidente e 35 consiglieri eletti, che opererà come il nostro attuale consiglio generale". Così, in un'intervista a 'Italia Oggi', Andrea Dell'Orto, presidente di Confindustria Monza e Brianza.

"Sui nuovi occupati i dati veri sono quelli delle rilevazioni ufficiali Istat, queste dell' Inps sono dati amministrativi elaborazioni ricavate dalle comunicazioni obbligatorie dei datori di lavoro al ministero: è un susseguirsi di dati e stime a fini politici nel momento in cui si discute se il Jobs act funziona o meno". Così, in un'intervista a 'La Stampa', Michele Tiraboschi, giuslavorista e direttore del centro studi sul lavoro Adapt-Marco Biagi.

"Sono un tecnico -fa notare- non faccio valutazioni politiche. Partiamo dal piano tecnico: facile dire che aumentano i contratti stabili, ma non dimentichiamoci che sono contratti senza articolo 18. Dopo uno, due o tre anni di esonero contributivo io posso lasciare a casa il lavoratore pagando da 4 a 6 mensilità di indennizzo. Trovo contraddittorio fare la propaganda contro la precarietà e poi festeggiare perché ci sono più contratti stabili, ma di questo tipo".

"Dare reddito di cittadinanza senza riconoscere dignità al lavoro non ha senso. Il bonus è stato chiaramente un fallimento perché è stato percepito come un sussidio temporaneo e non strutturale. Un tentativo sbagliato di usare risorse preziose". Così, in un'intervista a 'Il Giornale' l'economista Gustavo Piga.

"Un bilancio positivo. In un'aula parlamentare si entra convinti di un'idea e non la si cambia. Alla Consulta si discute e si può uscire convinti dell'opposto. La ragione per cui ho scritto quel libro è che è un peccato che il segreto della camera di consiglio venga inteso come un muro di silenzio sulla Corte Costituzionale. Il New York Times segue stabilmente con un suo corrispondente i lavori della Corte Suprema. Il muro di silenzio incentiva il pettegolezzo e non c'è cosa peggiore. La Corte fa scelte importanti, bisogna poterne discutere". Così, in un'intervista a 'Il Giornale', il giurista Sabino Cassese.

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