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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

16 settembre 2015 | 10.24
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"L'esecutivo ha detto no a misure temporanee inutili, riconoscendo che è necessario un confronto con l'Alleanza contro la povertà, di cui Caritas è capofila. Poiché veniamo da vent'anni di mancate politiche e siamo stati critici fin qui su quanto non è stato fatto dal governo Renzi, adesso possiamo tranquillamente riconoscere che siamo di fronte a una grande occasione: quella di dare già nel 2016 un aiuto concreto a 1,2 milioni di persone". Così, in un'intervista a 'Avvenire', Cristiano Gori, docente di politica sociale all'università Cattolica e coordinatore del gruppo di esperti che ha elaborato la proposta sul Reddito d'inclusione sociale (Reis).

"Il governo tutela molto le pmi ma anche le grandi imprese vanno sostenute. Quello di Finmeccanica è un interesse nazionale. Il nostro Paese tutela molto le pmi e incentiva gli investimenti stranieri. E' giusto, ma anche le grandi imprese vanno sostenute più di loro perché danno lavoro all'indotto. E perché in Italia siamo e qui resteremo. In questo senso, quello di Finmeccanica è un interesse nazionale". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', l'amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti.

"Sono contrario a qualsiasi forma di aumento delle tasse. In Italia la proprietà della casa è diffusa e non solo come abitazione. E' un bene al quale i lavoratori affidano il loro futuro, una prospettiva di vita per la pensione. Bisogna ripristinare la detassazione della contrattazione di secondo livello, ottenuta dai governi precedenti e poi sospesa. Serve a fare aumentare il reddito dei lavoratori ed è utile alla produttività delle imprese". Così, in un'intervista a 'Il Giornale', Rocco Palombella, segretario generale della Uilm.

"L'Europa deve darsi un testo unico bancario che superi i testi nazionali, ormai superati dall'Unione bancaria europea. Solo così, per via europea, sarà possibile realizzare una riforma del credito in agricoltura. Non esistono altre vie. Al massimo si può importare qualche strumento creditizio, già presente in altri stati Ue ma non in Italia". Così, in un'intervista a 'Italia Oggi', il presidente dell'Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli.

"Non lasceremo soli gli esodati: non lo abbiamo mai fatto visto che sono già state effettuate sei operazioni di salvaguardia, sono già stati investiti 12 miliardi e sanate 125 mila posizioni. L'errore non è stato quello di innalzare l'età pensionabile, ma di non prevedere soluzioni ponte e scelte flessibili". Così, in un'intervista a 'Il Messaggero', Pier Paolo Baretta, sottosegretario all'Economia.

Abbiamo due strade: fare ognuno per sé, oppure raggiungere un consenso a livello europeo e gestire insieme la sfida. Personalmente sono per la seconda soluzione. Nessuno Stato da solo può farcela ed è sempre più evidente che senza una soluzione comune i problemi diventano maggiori. Del resto questa iniziativa non ci sarebbe stata se non si fosse trattato di ribadire valori condivisi, e il fatto che sia stata messa in piedi dai Paesi fondatori significa l'urgenza di mandare avanti la dimensione politica. Le svolte si imprimono nei momenti di grande crisi, e quella che abbiamo di fronte è una di queste". Così, in un'intervista a 'La Stampa', il presidente del Parlamento tedesco Norbert Lammert.

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