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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

15 novembre 2016 | 10.32
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"In campo energetico l'Italia è un Paese industrializzato, ha bisogno di infrastrutture gigantesche. Impianti transregionali e persino trans-nazionali. In queste ore c'è un grande problema istituzionale, che coinvolge il governatore della Puglia Michele Emiliano: il progetto di gasdotto che dal Mar Caspio, attraverso Azerbaigian e Grecia, dovrebbe portare il gas a Melendugno". Così, intervistato da 'L'Unità', il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli.

"Il Trans Adriatic Pipeline -continua Tabarelli- è un'opera di interesse strategico nazionale ed europeo e siamo in ritardo di due anni".

"Siamo convinti che la nostra legge di stabilità rispetti le regole e gli impegni europei. E' una legge che punta sulla crescita, sulla competitività, sui giovani e risponde alla necessità di dover gestire circostanze eccezionali come la crisi migratoria e i terribili terremoti che si sono abbattuti sull' Italia negli ultimi mesi. Dunque ci aspettiamo una valutazione sostanzialmente positiva". Così, intervistato dal 'Messaggero', il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Sandro Gozi.

"Il negoziato -spiega Gozi- viene gestito dal ministro Padoan, perciò è bene che sia lui a prendere la posizione ufficiale e a valutare tutti i singoli rilevanti aspetti. Ma in generale è evidente che per noi le risorse per l' immigrazione e il terremoto sono assolutamente necessarie".

"Non potremmo rinunciarci. Come ha detto il presidente del Consiglio, non possiamo -conclude Gozi- non procedere alla ricostruzione dei borghi distrutti dal sisma e non possiamo non rispondere all' esigenza di sicurezza di cittadini, famiglie e studenti che va garantita mettendo in sicurezza gli edifici nelle zone a rischio sismico".

"Intanto diciamo che non sappiamo nulla con assoluta chiarezza. Ma possiamo sentirci abbastanza sicuri che ci sarà una marcia indietro nel trend delle regolamentazioni bancarie, un deciso taglio ai regolamenti che rallentano l'imprenditoria, e facilitazioni fiscali verso le aziende anche offrendo loro una tassa una tantum di un massimo del 10 per cento per il rientro dei capitali parcheggiati all'estero". Così, intervistato dal 'Messaggero', l'economista Steve Hanke, sugli effetti sull'economia dell'elezione di Donald Trump.

"E poi -continua Trump- c'è la promessa di investimenti: direi che siamo in presenza di un progetto di economia supply side. Manca l'ottimismo che Reagan usava come biglietto da visita. L'ottimismo è necessario per rilanciare l' economia, invece Trump ha basato tutto il suo programma sul pessimismo, sul principio che tutto va male, e solo lui può salvare il Paese".

"A un certo punto -conclude Hanke- deve riuscire a cambiare pagina e comunicare ottimismo. Sono curioso di vedere come farà".

"Non sarebbe certo discriminato da misure di equità che garantiscono tutti. Perché dalla famiglia dipende il futuro della coesione e del benessere sociale di ogni comunità. La destrutturazione della famiglia non migliora la condizione esistenziale delle persone". Così, intervistato da 'Qn', il sociologo Pierpaolo Donati sull'aumento dei matrimoni.

"Dopo la de-istituzionalizzazione della famiglia, va anzi ripristinato il suo ‘genoma costitutivo’: il dono, la reciprocità, la sessualità di coppia, la generatività. Piaccia o no la cosa, senza questo genoma -conclude- la società non cresce".

"Non c’è dubbio che i mercati si stiano preparando a un periodo di grandi trasformazioni". E' quanto spiega, intervistato da 'Qn', l'economista Guido Tabellini, l’ex rettore della Bocconi.

Secondo Tabellini "l'ondata di vendite sul mercato del debito è legata alla previsione che il programma di Donald Trump farà risalire l’inflazione, rendendo i titoli di Stato un investimento meno conveniente".

"Possiamo dire che ormai i tassi di interesse -conclude Tabellini- abbiano raggiunto un po’ dappertutto il punto minimo e che da adesso in poi potranno solo risalire".

"Al ministero dell’istruzione siamo già al lavoro per l’avvio del prossimo anno scolastico, il 2017/2018. Abbiamo fatto partire i tavoli con le organizzazioni sindacali per la contrattazione sulla mobilità e avvieremo prima le iscrizioni a scuola, per lavorare in anticipo sull’organico". Il ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, anticipa, in un'intervista ad 'Italia Oggi', il piano del Miur per garantire che il terzo anno di attuazione della Buona Scuola sia quello decisivo per mandare a regime la riforma.

Secondo Giannini "questa estate abbiamo avuto una mobilità straordinaria nei numeri e nelle procedure, 200.000 insegnanti coinvolti contro i 100.000 abituali. Si è trattato di un fatto eccezionale e necessario, che non si ripeterà con questa modalità".

Per il ministro dell'Istruzione "non mi sento sotto attacco. Guardando alla mobilità siamo intervenuti caso per caso sui singoli problemi. Ricordo però che è stata preceduta da un altro passaggio importante: l’immissione in ruolo di 90.000 docenti nel 2015. Un intervento -conclude Giannini- che ha drasticamente ridotto le graduatorie ad esaurimento".

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