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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

05 dicembre 2014 | 09.49
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Treu: "Nel 2015 partirà l'operazione busta arancione: si tratterà di una comunicazione on line ai lavoratori più vicini alla pensione per illustrare il loro futuro previdenziale".

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Grazie all'iniziativa italiana, oggi l'Unione europea è al lavoro su tre fronti: le carenze sia sul lato della domanda che sul lato dell'offerta, la necessità di spingere l' acceleratore sugli investimenti (la task force Bei-Commissione nata a Milano in settembre ha anticipato il piano Juncker, così che già all'Ecofin di martedì prossimo potremo valutare una massa critica di progetti sui quali fare confluire le risorse), la relazione tra l'attuazione delle riforme strutturali e la flessibilità nel consolidamento di bilancio. Dalla recente valutazione delle leggi di stabilità dei Paesi membri dell'Unione monetaria traspare in modo netto la consapevolezza di quanto queste dimensioni delle economie nazionali siano legate tra loro e con i destini comunitari". Così, in una lettera a 'Il Corriere della Sera', Pier Carlo Padoan ministro dell'Economia e delle finanze.

"Nel 2015 partirà l'operazione busta arancione: si tratterà di una comunicazione on line ai lavoratori più vicini alla pensione per illustrare il loro futuro previdenziale. Le casse di previdenza dei professionisti dovranno tirare la cinghia. Tutti gli immobili dell'Inps saranno devoluti all'Invimit, perché la gestione degli immobili non è il mestiere dell'Istituto di previdenza". Così, in un'intervista a 'Italia Oggi', il commissario straordinario dell'Inps, Tiziano Treu.

"Tanto tra gli studenti quanto tra i professori sono emerse posizioni diverse: non tutti gli studenti né tutti i docenti la pensano allo stesso modo. E' la dimostrazione che sono riuscito a far comprendere che, al di là dell'occupazione - che è illegale e su questo punto voglio essere chiaro - la scuola deve tornare il luogo in cui si costruisce la coscienza civica dei ragazzi e la classe dirigente del futuro". Così, in un'intervista a 'La Stampa' il sottosegretario al Miur Davide Faraone.

"Voglio ricordarne solo una: quella scattata nell' aprile 2008, quando ho riunito la presidenza nazionale a Corleone, nella masseria confiscata a Totò Riina e affidata in gestione ai ragazzi di una cooperativa di Libera. Una delle tante che Legacoop ha sostenuto e sostiene con aiuti concreti, in quanto simbolo della volontà di riscatto contro i soprusi e la violenza della criminalità mafiosa. Come presidente di Legacoop ho partecipato sempre alle iniziative ed alle assemblee delle cooperative aderenti (più di 14.000) alle quali venivo invitato. Un giorno farò il conto di quante sono state; sicuramente molte centinaia. Era dunque assolutamente normale che partecipassi alla cena organizzata dalla cooperativa sociale 29 giugno, che aveva per obiettivo il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti e delle persone più deboli". Così, in una lettera a 'La Repubblica', il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.

"Un'esperienza che nel mondo cooperativo -spiega- era considerata un esempio positivo di intervento per combattere le situazioni di fragilità e di disagio sociale presenti nel nostro Paese e, in particolare, in una metropoli come Roma. Un'esperienza la cui validità trovava conferma nella storia delle persone, tra le quali Salvatore Buzzi, che avevano promosso la costituzione della cooperativa: un esempio concreto della possibilità di riscattarsi dagli errori del passato attraverso il lavoro. Una possibilità di cambiare strada nella quale ritengo sia giusto continuare a credere. Quando si vive in questo mondo e si vede come lavorano le cooperative sociali, non si pensa che possano esistere comportamenti come quelli che oggi vengono alla luce. Questa è la risposta che mi sento di dare agli interrogativi sollevati da Saviano. Ed è per questo che leggendo le notizie relative all' inchiesta sono sconcertato ed amareggiato. Provo grande rabbia e mi sento tradito".

"Se si vuole davvero cambiare verso alle politiche del lavoro dovremmo cambiare la Costituzione per quel che riguarda le materie di pertinenza delle regioni. Dobbiamo assegnare allo Stato una capacità sovraordinata di dare indirizzi validi e vincolanti per tutti. Ha senso parlare di decentramento dell'attuazione e non dei poteri". Così, in un'intervista a 'Libero', il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano.

"Se non dovesse essere introdotta nell'ordinamento una norma di pari impatto economico e sociale, si avrebbero immediate ripercussioni sui già pessimi livelli occupazionali. Lo sgravio contributivo per i neoassunti, ossia tre anni di esenzione dai versamenti Inps, è infatti meno vantaggioso delle previsioni della legge 407/90, che finora ha regolato le assunzioni agevolate e che sarà abolita con la legge di Stabilità". A dirlo, si legge su 'Il Sole 24 Ore', Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro riferendosi agli sgravi contributivi.

"Il Jobs Act può rappresentare una grande opportunità per l'occupazione. Offre spunti interessanti, da approfondire. Mi riferisco, in particolare, all' istituzione di un'agenzia nazionale dell'occupazione e alla delega per la riforma dei servizi al lavoro che rappresenteranno il vero motore della riforma. Temi di grande importanza, rimasti un po' in ombra per le discussioni sull' articolo 18". Così, in un'intervista a Libero Stefano Scabbio, nuovo presidente di Assolavoro.

"Restiamo in attesa di vedere i decreti attuativi. Speriamo che per metterli a punto vengano mantenuti gli impegni di confronto con il sindacato. Sono convinto che da parte nostra non ci sia mai stata una mancanza di idee e proposte. Oggi ci sarebbero tutte le condizioni per un miglioramento, dopo anni di crisi molto dura e non certo terminata. Abbiamo cercato e saputo reagire in tutti modi. Ora è possibile passare gradualmente a delle vere politiche attive, servono però idee, proposte, risorse che vadano in questa direzione". Così, in un'intervista a 'Libero', il neo segretario confederale della Cisl, Gianluigi Petteni, responsabile del mercato del Lavoro.

"La semplice flat tax porterebbe incentivi per le imprese, il lavoro e gli investimenti, aumentando la crescita economica e l'occupazione. La flat tax spinge a prendersi dei rischi e quindi premia il successo. Riduce l'evasione fiscale, indirizzando in tal modo il capitale in attività produttive, invece che nei meccanismi di elusione. Fa emergere l'economia in nero". Così, in un'intervista a 'Il Giornale' l'economista Alvin Rabushka.

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