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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

12 gennaio 2016 | 10.48
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Sono convinto che il personale del Campidoglio meriti questa parte di salario accessorio. Non è una regalia, ma deve essere agganciato alla produttività. Introducendo elementi non solo di equità ma anche di modernità e di valorizzazione dell’impegno dei dipendenti". Così, con 'Il Messaggero', il commissario prefettizio di Roma Francesco Paolo Tronca, sulla 'partita' del salario accessorio per i dipendenti del Campidoglio.

Per Tronca "con i sindacati abbiamo attivato fin da subito un confronto: è il padre di tutti i temi per la macchina capitolina".

"Sicuramente non condividiamo l’idea di una dinamica retributiva a livello nazionale che prevede erogazioni salariali agganciate a indici macroeconomici. Noi non siamo d’accordo". Così, intervistato da 'La Repubblica', Fabio Storchi, presidente di Federmeccanica che "ha proposto -continua- uno spostamento del baricentro salariale nei luoghi reali della produzione e uno spostamento significativo di risorse verso il welfare".

"La nostra proposta -spiega Storchi- prevede a livello nazionale solo minimi di garanzia. Chi sta sotto ha diritto a un’erogazione retributiva, chi sta sopra no. Chi sta sopra riceverà solo erogazione sotto forma di welfare, quote aggiuntive di previdenza complementare, una polizza sanitaria estesa anche ai membri del nucleo familiare, il diritto alla formazione".

"L’economia cresce quando nascono più imprese di quante ne muoiano oppure quando quelle esistenti innovano in modo tale da crescere ad un ritmo maggiore di quello a cui decrescono le imprese non innovative". Così, in un intervento su 'L'Unità', l'economista e deputato Pd, Giampaolo Galli.

"Nei confronti internazionali l’Italia -continua Galli- non ha mai sfigurato dal punto di vista della capacità di creare nuove imprese. I segnali che abbiamo indicano che la voglia di inventare nuove imprese non è venuta meno, nonostante la durissima prova della crisi degli ultimi anni".

"Il problema era e, a quanto sembra, rimane -conclude Galli- quello della difficoltà a crescere delle piccole imprese, nonché quello dello scarso numero di grandi imprese".

"Non so perché il governo non abbia ancora deciso rispetto alla riforma delle Bcc. Auspichiamo che lo faccia al più presto. In linea con la proposta di autoriforma che abbiamo presentato". Così, intervistato dal 'Corriere della Sera', Alessandro Azzi, presidente di Federcasse, la federazione che rappresenta quelle banche di credito cooperativo che il governo è determinato a riformare.

Per Azzi "il nostro modello di riforma non offre prebende a nessuno. La questione è un’altra: se una comunità è in grado di esprimere una sua banca solida e in salute perché non dovrebbe farlo? Cancellare le singole Bcc sul territorio sarebbe come cancellare i Comuni. Non ha senso".

"Sono esterrefatta,si è montato un polverone sul nulla, su informazioni a dir poco sbagliate". Così Federica Guidi, ministro dello Sviluppo economico, con 'Il Mattino'.

"Ma quali nuove trivellazioni?Si sono volute collegare, surrettiziamente, cose che non c’entrano nulla l’una con l’altra. Ci si dimentica che in ballo ci sono centinaia di milioni di investimenti e migliaia di posti di lavoro. E che il governo, venendo incontro nella Legge di stabilità alle legittime richieste dei territori interessati,ha ribadito -conclude Guidi- che entro le 12 miglia dalla costa non sarà possibile autorizzare nessuna nuova trivellazione".

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