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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

28 gennaio 2016 | 10.32
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Il presidente del Consiglio deve convincersi che senza Europa nessun Paese può farcela da solo (basti guardare alla vicenda greca). Incominciando con il discutere in modo intelligente le proposte contenute nel Rapporto dei cinque presidenti sul completamento dell’Unione monetaria e proporre che l’argomento sia posto all’ordine del giorno del Consiglio europeo del 18 febbraio". Così, in un intervento sul 'Corriere della Sera', l'economista Francesco Giavazzi.

"La scelta di avere una presenza diretta in Cina è basata sulle grandi potenzialità del mercato cinese nella diagnostica per immagini e sul miglioramento qualitativo del sistema sanitario del Paese. Contribuire alla crescita della Cina è un onore per un' azienda italiana. I progetti di collaborazione tra operatori italiani e cinesi, siano essi aziende farmaceutiche, produttori di dispositivi medici, centri ospedalieri o aziende di servizi per la sanità, potranno contribuire in modo significativo al compimento delle riforme cinesi". Così, intervistata dal 'Sole 24 ore', la presidente e ad del Gruppo Bracco, Diana Bracco.

"Oggi Bracco -continua- lavora quotidianamente con oltre 4.500 operatori della salute attivi in oltre 2mila strutture ospedaliere cinesi. Inoltre partecipa dal 2014 ad un più esteso programma di cooperazione tra Italia e Cina: l'Italy-China Business Forum che si propone di promuovere e sviluppare le relazioni economiche tra i due Paesi in settori merceologici chiave, incluso quello sanitario. Come rappresentanti italiani del settore life-science per l'Italia, abbiamo già avviato collaborazioni con altre aziende due importanti programmi di cooperazione".

"Ricominciano il prossimo 2 febbraio le trattative per il rinnovo del contratto dell'industria alimentare. Si tratta di un tavolo che interessa oltre 400 mila lavoratori e, in vista della ripresa delle trattative, Fai-Flai-Uila hanno deciso di sospendere lo sciopero nazionale di otto ore già programmato per la giornata di domani". E' quanto scrive in un commento su 'L'Unità' il segretario generale della Uila Stefano Mantegazza.

"La ripresa del confronto, che procederà a oltranza -continua- è dovuta in primo luogo alla grande mobilitazione messa in atto dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore che hanno risposto con grande determinazione e compattezza alle indicazioni di lotta decise da Fai-Flai-Uila. Il blocco delle flessibilità e l' astensione dal lavoro ha coinvolto anche dipendenti di aziende che si trovano spesso ai margini dell'iniziativa sindacale, a dimostrazione che il disagio manifestato nel corso di questi mesi di negoziato dalla delegazione trattante era ed è in perfetta sintonia con il sentire delle lavoratrici e dei lavoratori".

"Non va però taciuta -conclude- la rapidità con la quale Federalimentare e Fai-Flai-Uila hanno saputo ritrovarsi e ritrovare soprattutto il filo conduttore utile a svolgere tutti i tentativi necessari per andare a rinnovare rapidamente nei prossimi giorni il contratto di lavoro, confermando la bontà di un sistema di relazioni forte e capace di reagire con altrettanta determinazione alle intemperie negoziali".

"Siamo un paese eccezionalmente ricco in termini di competitività e di creatività, in una posizione geografica cruciale, alle porte dell'Africa, un mercato in crescita. Abbiamo tra le migliori start-up d'Europa, che nonostante un risparmio privato che ammonta a circa 4.000 miliardi di euro sono costrette a cercare finanziamento all'estero". Così, intervistato dal 'Sole 24 ore', il presidente dei Giovani di Confindustria, Marco Gay.

"Vogliamo fare in modo che si faciliti da un punto di vista regolamentare il finanziamento delle imprese innovative".

"Quando un Paese ha un risparmio da tripla A, la via è obbligata, non sono ammesse deviazioni: la ripresa deve passare da lì, dalla ricchezza delle famiglie opportunamente usata". Così, intervistato dal 'Messaggero', Carlo Messina, consigliere delegato del gruppo Intesa Sanpaolo, prima banca europea per solidità e terza per capitalizzazione di Borsa.

Secondo Messina "il risparmio italiano, parliamo di trilioni di euro, è certamente da tripla A, ed è molto più elevato rispetto al debito pubblico". Naturalmente la vera forza, conclude Messina, è il suo utilizzo, "cioè la capacità di metterlo in circolo e poterlo portare più facilmente verso forme di consumo".

"L'altra sera eravamo circa un centinaio, tutti imprenditori iraniani di ogni età e orientamento politico a cena qui a Roma. A tavola con noi il presidente Rouhani e il ministro Zarif. Per la prima volta ci siamo sentiti orgogliosi ed emozionati di essere testimoni e artefici ciascuno per suo conto di un nuovo inizio". Così, intervistato da 'Il Messaggero', Shahram Bahadori, 40 anni, che ha una società di consulenza per le imprese italiane interessate ad avviare business in Iran.

Per Bahadori il volume d'affari potenziale del mercato iraniano, "secondo la stima ufficiale, si aggira intorno ai 7 miliardi di dollari. Noi, gli addetti ai lavori, sappiamo che può essere molto più alta, intorno ai 12 miliardi".

"Tra i Paesi europei l'Italia -continua- può essere il secondo partner dopo Francia o Germania. In realtà, oltre ai rapporti storici, l' Italia non ha mai abbandonato del tutto il mercato iraniano e il popolo iraniano ha una forma di infatuazione per il made in Italy, per il settore dei beni di lusso che e quello su cui il vostro mercato deve puntare per diventare numero uno in Iran".

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