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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

01 dicembre 2014 | 09.56
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Calenda: "L'aumento della classe media nel mondo può garantirci decenni di crescita reale (e non finanziaria) a patto che le tensioni geopolitiche sempre più diffuse non diano il via a crisi ingovernabili".

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Nel Def abbiamo scritto che questa è la più duratura recessione della storia unitaria, ben peggio della crisi del '29, che abbiamo perso 10 punti di reddito procapite e che i dati della disoccupazione sono drammatici. Su questa analisi dell'eccezionale gravità della situazione abbiamo rivolto all' Ue la proposta - che ha avuto successo - secondo cui ci impegniamo a fare le riforme, ma c' è bisogno di finanziarle nell'avvio e sostenere quanto possibile la domanda. Abbiamo parlato, direi, un linguaggio di verità". Così, in un'intervista a 'La Stampa', il viceministro all'Economia Enrico Morando.

"L'aumento della classe media nel mondo può garantirci decenni di crescita reale (e non finanziaria) a patto che le tensioni geopolitiche sempre più diffuse non diano il via a crisi ingovernabili. Questa fase della globalizzazione sarà caratterizzata da una più equilibrata distribuzione dei vantaggi economici e dal possibile rientro della manifattura nei paesi occidentali, ma anche da rischi geopolitici maggiori". Lo scrive su 'Il Messaggero' Carlo Calenda viceministro dello Sviluppo economico.

"La svolta può arrivare da altro: innovazione, ricerca, istruzione, trasporti, tutela ambientale, risparmio energetico. Bisogna fare di tutto per usare fino in fondo i fondi che l'Europa ci mette a disposizione concentrando gli sforzi in una agenzia nazionale. Abbiamo indetto uno sciopero, oggi, nel settore pubblico, e la ragione è contrattuale: i dipendenti pubblici non hanno un rinnovo da sei anni che equivale ad una perdita di potere d' acquisto fra i duemila e i quattromila euro l' anno. Nei tre giorni successivi faremo altrettante manifestazioni per spiegare le nostre proposte". Così, in un'intervista a 'La Stampa', il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan.

"La maggior parte della mobilità volontaria già oggi si manifesta prevalentemente nella metà della forza lavoro non protetta dall' articolo 18: imprese fino a 15 dipendenti, contrattisti a termine, collaboratori continuativi, dirigenti. La riforma mira proprio ad aumentare la mobilità nell'area che invece è in qualche misura ingessata dalla protezione forte contro il licenziamento, dove prevale la figura del posto fisso a vita. Lo scrive su 'Il Corriere della Sera', il giuslavorista e senatore Pietro Ichino.

"Già oggi chi lascia un posto -avverte- con articolo 18 per un nuovo posto rischia di ritrovarsi per la durata del periodo di prova privo di quella protezione; ma per evitarlo basta un accordo con la nuova impresa che deroghi rispetto allo schema normale esonerando il neoassunto dalla prova".

"E' arrivata l'ora di trasformare gli uffici pubblici in fabbriche. Per semplificare davvero la burocrazia serve la cura dell'organizzazione. Anzi, serve lo studio dell'organizzazione e dei processi di esecuzione. Un po' come fecero Taylor e Ford che ai loro tempi definirono i metodi migliori per rendere efficiente la produzione". Così, in un'intervista a 'Il Messaggero', l'economista Sabino Cassese.

Constatiamo un solido incremento nella richiesta di made in Italy, che per noi è un asset vitale. Per questo investiamo qui". Così, in un'intervista a 'La Stampa', Giovanni Zoppas amministratore delegato Marcolin spa. "Stiamo cercando -continua- profili operativi: capi reparto e addetti alla produzione di occhiali in acetato, tipologia che può interessare molto l'universo femminile".

"Il Ttip, il Patto transatlantico tra Europa e Stati Uniti per il commercio e gli investimenti, è un progetto enorme. Una sfida epocale, come quando è stato creato in Europa il mercato comune". Così, in un'intervista a 'La Stampa', l'economista Pascal Lamy. "Il Patto -avverte- creerà milioni di posti di lavoro, favorirà l' export e la riduzione delle tariffe commerciali portando così grandi benefici ai consumatori ancor prima che ai produttori".

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