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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

08 luglio 2015 | 10.23
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Romano (Assomet): "Per la prima volta da tanto tempo ho visto un evidente ottimismo da parte degli associati"

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Siamo molto determinati a continuare con intensità e determinazione. Gli effetti delle riforme hanno bisogno di qualche mese per stabilizzarsi. Ci sono intanto segnali positivi anche sull'occupazione. Aver confermato il taglio dell'Irap sul costo del lavoro ha un valore enorme per le nostre imprese, come gli 80 euro lo hanno per i lavoratori". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio.

"Se un Paese come la Grecia può avviarsi verso la via di uscita dall'euro senza provocare contraccolpi forti sui mercati degli altri Stati (almeno è quanto è accaduto finora), questo indebolirà la tesi a favore della mutualizzazione dei debiti e anzi rafforzerà i sostenitori del principio della sussidiarietà a livello nazionale, della capacità a livello nazionale di decisione e di azione. Quindi il progetto degli Stati Uniti d' Europa con la Grexit si allontana". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', Moritz Kraemer, responsabile su scala globale dei rating sovrani di Standard & Poor's.

"Per la prima volta da tanto tempo ho visto un evidente ottimismo da parte degli associati. Negli ultimi due mesi si sono visti forti segnali di ripresa, soprattutto nel settore dell'alluminio, grazie alla ripresa dell'automotive. Il vero problema è che le materie prime sono diventate strumenti finanziari: guardi come si muovono i prezzi in relazione alle valute... Poi a monte di tutto c' è probabilmente la Cina, che ha indirizzato l' attenzione degli speculatori verso questi mercati e che ora preoccupa perché la sua crescita sta rallentando". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', Italo Romano, presidente di Assomet.

"Sono tre i temi che possono dare il segno di una svolta: occorre riconvertire la destinazione del monte delle retribuzioni spostando risorse economiche sul versante della contrattazione di prossimità al fine di incrementare la produttività; è necessario estendere anche ai pubblici dipendenti, neoassunti, il contratto a tutele crescenti di cui al dlgs numero 23 del 2015. Ma la sfida vera per l'efficienza della pubblica amministrazione non la si vince soltanto con riforme di stampo gorbacioviano, inserendo forzatamente regole del settore privato nel sistema pubblico. Il governo deve fare tesoro delle recenti analisi della Corte dei Conti, secondo la quale bisogna ridurre il perimetro della pubblica amministrazione, esternalizzando tutti quei servizi che possono essere meglio gestiti dai privati. Ciò non significa allargare il numero (e la finzione) delle società partecipate, ma di consegnare al mercato e alla competizione strutture oggi ingessate e protette da uno statalismo ancora eccessivo". Lo scrivono su 'Italia Oggi', l'economista Giuliano Cazzola e l'imprenditore Santo Versace.

"L'Europa non può incartarsi in una diatriba infinita senza più pensare al suo sviluppo, alla sua crescita, alla sua integrazione. Perché se lo fa intanto crescono movimenti xenofobi, antieuropei, fascisti, populisti. In Francia, in Italia, ovunque. E questi la faranno crollare, non la Grecia". Così, in un'intervista a 'La Repubblica' l'economista Jean-Paul Fitoussi.

"L'Italia rischia di essere tra i paesi più prossimi al contagio dagli effetti devastanti di una uscita della Grecia dall'euro. L'economia italiana cresce poco, la disoccupazione è elevata, soprattutto tra i giovani, il debito pubblico è elevato e ci sono vari esponenti politici da destra a sinistra, passando da Grillo che in questi giorni hanno mostrato la loro vicinanza a Tsipras. In caso di contagio aumenterebbero i tassi d' interesse sui titoli di stato italiani, che già sono saliti in questi giorni, con effetti restrittivi sull' economia italiana". Così, in un'intervista a 'Il Mattino' l'economista Lorenzo Bini Smaghi.

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