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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

30 maggio 2016 | 10.32
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Matteo Orfini, commissario del Pd a Roma parla con il 'Corriere della Sera' e dice: "Mafia Capitale dimostra che il problema riguarda tutti. Certo, a cominciare dalla politica, ma interessa le imprese, il mondo del lavoro, anche l' informazione". Berlinguer rivendicava la diversità del Pci rispetto agli altri partiti. "La nostra diversità è che almeno noi abbiamo reagito. Riconosciuto il problema, non abbiamo esitato ad affrontarlo. Pagando anche un prezzo assai caro. Ricorda il lavoro di Fabrizio Barca e le dimissioni di tanti amministratori?", aggiunge.

"L' Italia è uno dei Paesi che beneficerebbe in misura maggiore dell' accordo di libero scambio tra Europa e Stati Uniti". Così il ministro per lo sviluppo economico, Carlo Calenda parla al Corriere della Sera del Ttip. "Il trattato -prosegue- ha l'obiettivo di ridurre i dazi e le barriere non tariffarie che gravano sulle esportazioni sia americane sia europee. Facile immaginare cosa significhi per un'economia come quella italiana che poggia, per esempio, sull' export agroalimentare e tessile. L' accordo eliminerebbe quei picchi tariffari e non tariffari che arrivano a pesare fino al 40% sul costo di un bene. Un valore che rende l' idea di quanto potrebbe crescere il nostro export".

"Eccellente nella preparazione degli studenti, europea nella formazione professionale continua, ma ancora troppo "italiana" nei tassi di partecipazione al lavoro e nella quota di laureati fra i giovani. La Lombardia si presenta così nella corsa con gli altri motori d' Europa, cioè le regioni che si mostrano più vivaci sul piano socio-economico e quindi rappresentano i punti di riferimento naturali per Milano e dintorni". Lo scrive Gianni Trovati sul Sole 24 Ore. "Questa mattina, nella sede degli industriali di via Pantano, Assolombarda chiamerà a raccolta i ministri del lavoro delle quattro regioni motori d' Europa - Baden Wurttemberg, Catalogna, Lombardia e Rhone Alpes - le parti sociali, la neonata Agenzia nazionale per il lavoro e il governo con l' obiettivo di confrontare le quattro realtà sul passaggio più delicato, quello dalla formazione al lavoro. Insieme le quattro regioni occupano il 3% della geografia nell' Unione a 28, ma producono l' 8,6% del Pil e sono le aree a più alto valore aggiunto manifatturiero".

Non sarà solo il Terzo settore a essere profondamente rivoluzionato dalla legge delega di riforma approvata mercoledì scorso dal Senato e ora da tradurre nei decreti attuativi. "Ci sono nella legge princìpi innovativi per tutte le attività economiche. Princìpi che consentono un passo decisivo verso l' economia "civile"", sottolinea con Il Sole 24 Ore Stefano Zamagni, economista, docente all' Università di Bologna, presidente della Fondazione Italia per il Dono e già presidente dell' Agenzia per il Terzo settore. "Perché questa legge -spiega- contiene tre elementi qualificanti, che consentono di aprire una fase nuova. Oltre a essere la prima legge che comprende tutto il comparto nel suo insieme. Finora abbiamo avuto solo leggi settoriali".

Matteo Renzi non è l' unico membro del governo ad aver ricevuto una cartella di Equitalia. "Anch' io qualche giorno fa ne ho ricevuta una da 6 mila euro per un omesso versamento Iva del 2012", racconta al Messaggero il vice ministro dell' Economia Enrico Zanetti, "ma si trattava di un loro errore, sono andato agli uffici con le carte e tutto si è sistemato. Succede". L'idea sarebbe quella di trasformare Equitalia in un dipartimento dell' Agenzia delle Entrate. Basta questo a risolvere i problemi? "No, non basta. Esattamente come non basterebbe nemmeno fare un' altra scelta della quale pure si è discusso, ossia di rendere Equitalia una sorta di agenzia della riscossione alle dirette dipendenze del ministero dell' Economia e autonoma dall' Agenzia delle Entrate. Entrambe queste scelte non sono dirimenti. Non basta cambiare il nome a Equitalia e trasformarla in un dipartimento del Fisco", spiega.

Angelo Riccaboni, dal 2010 rettore dell' Università degli studi di Siena, dice a La Repubblica: "Per venir fuori dall'emorragia di matricole e risanare bilanci complicati abbiamo dovuto spingere sul rapporto tra università e imprese, come, tra l' altro, ha fatto tutto il sistema accademico italiano. Il lavoro, gli stage, i tirocini sono fondamentali per l' università. Noi li abbiamo messi al centro e la Conferenza dei rettori ha attivato un canale atenei-imprese per capire quale direzione indicare al sistema. Solo dieci anni fa la distanza tra i due mondi era profonda, oggi è cambiato tutto".

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