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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

10 agosto 2016 | 12.13
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"Tommaso Nannicini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha detto ( Il Sole24Ore del 7 agosto) che occorre trovare 'misure di solidarietà interne al sistema previdenziale che aiutino le carriere discontinue a colmare alcuni vuoti contributivi'. In altre parole, occorre ridurre le pensioni relativamente più elevate per compensare quelle che altrimenti sarebbero troppo basse". Lo ricorda Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera. "Ma senza specificare che cosa si intende per pensioni relativamente più elevate, si introduce un elemento di incertezza: alcuni pensionati non sanno né se saranno fra coloro che verranno colpiti, né di quanto. Di fronte a questa incertezza possono solo cercare di risparmiare di più, preparandosi al peggio", dice.

"Non è che la crisi delle élites , sotto sotto, è legata ai loro errori, e che sarebbe giunto il tempo di un pubblico esame di coscienza e di un umile mea culpa?". Lo chiede dalle colonne del Corriere della Sera il fondatore del Censis Giuseppe De Rita. "Gli errori sono stati e sono in primo luogo culturali, se si pensa a quanto le nostre élites siano persistentemente 'vedove' delle ideologie, per anni vere polizze di garanzia per ogni pensiero, conservatore o rivoluzionario che fosse; a quanto esse si sentano ancora portatrici di una logica egemonica (sentono di avere cioè una visione generale della società e una generale capacità di governarla); a quanto esse vivano la sensazione di essere portatrici e alfieri della modernità occidentale (illuministica e razionale) e del suo presunto destino di storica superiorità; a quanto esse abbiano coltivato lo slittamento in alto della politica verso soluzioni tecnocratiche e comunque verticistiche".

Flavio Felice è coordinatore del corso biennale in Dottrina Sociale della Chiesa promosso dalla Fondazione Centesimus Annus - Pro Pontifice in collaborazione con la Pontificia Università Lateranense. E parla con Avvenire della relazione tra la Dottrina sociale della chiesa e l'economia contemporanea. "La Dottrina sociale della Chiesa -dice- non si identifica con la scienza economica, ma si relaziona ad essa, mirando a raccordarla attorno ad una antropologia. Se la scienza economica descrive i fenomeni dal punto di vista del suo problema fondamentale (come allocare in modo ottimale risorse scarse per usi alternativi), la Dottrina sociale della Chiesa esprime in primo luogo una dimensione normativa, in forza di una chiara idea di uomo: immagine visibile del Dio invisibile. In tal senso la Dottrina dialoga costruttivamente con tutte quelle prospettive economiche contemporanee che esprimono uno statuto epistemologico al centro del quale troviamo il valore dell' azione della persona, piuttosto che aggregati e funzioni collettive: si pensi in tal senso all' economia sociale di mercato, come ricordato di recente dallo stesso Papa Francesco".

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli affari europei, Sandro Gozi esamina con Il Mattino i nodi delle ultime vicende internazionali legate al problema migranti e gli scenari che si prospettano in Turchia, dopo l' incontro tra Erdogan e Putin. "Si è trattato di un incontro che ritengo rilevante, -dice- sia perché apre una nuova pagina nei rapporti economici tra Russia e Turchia, sia perché offre possibilità di impegno maggiore nello scenario mediorientale, soprattutto in Siria. Detto questo, credo che nelle relazioni tra Turchia e Unione europea cambi poco".

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