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Coronavirus: Razzante (Crst), 'rischio boom criminalità economica dopo emergenza'

18 marzo 2020 | 19.55
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(Ranieri Razzante)
(Ranieri Razzante)

(di Roberta Lanzara) - Covid-19 e criminalità economica: due facce della stessa medaglia. La ragione? "E' già in corso e si accentuerà nel 'post corona virus' l'infiltrazione di capitali di provenienza illecita nel tessuto economico, con conseguente boom delle attività di riciclaggio". A lanciare l'allarme all'Adnkronos è Ranieri Razzante, direttore del Crst (Centro di Ricerca Sicurezza e Terrorismo) e presidente dell’Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio, che afferma: "Il Governo sia l'unico riferimento di tutti i sistemi di aiuto alle imprese, insieme al sistema bancario ed attraverso un'unica cabina di regia affidata al ministero dell'Economia".

Questo lo scenario: "i 'colletti bianchi' - riferisce Razzante, che è anche docente di Legislazione antiriciclaggio all’Università di Bologna e presso gli Istituti di Istruzione delle forze dell’ordine e militari - approfitteranno della carenza di liquidità di molte imprese entrando nel mercato legale in tre modi: costruendo nuove attività nel settore sanitario, medicale, igiene e sanificazione ambienti, forniture di materiale di prima necessità, forniture in settore alimentare, beni di consumo secondario come il lusso, per i quali assisteremo ad offerte più a basso costo per attirare gli investimenti; mediante l'acquisizione di imprese o partecipazioni al capitale di aziende in crisi; attraverso servizi di intermediazione e brokeraggio".

Il risultato? "Avremo un mercato europeo stravolto nel meccanismo di importazioni ed esportazioni per i contatti internazionali che la criminalità ha in alcuni paesi, come ad esempio il Mozambico dove gestisce almeno il 50% della ricchezza. E non da ultimo il trionfo dei paradisi fiscali se il Governo non semplificherà norme tributarie e burocrazia".

Uno scenario inquietante, ancor più drammatico alla luce della "certa crescita esponenziale dell'usura", 'rimedio' a cui a piccola e media impresa potrebbero ricorrere quando terminerà l'emergenza sanitaria. In particolare, "nel Lazio, dove sono attive 104 cosche, anche legate a Cosa Nostra e 'Ndrangheta che controlla il mercato degli stupefacenti - prosegue l'esperto in economia criminale - e Roma si candida a diventare la Capitale dell'usura, che infatti aumenterà soprattutto là dove ci sono attività turistiche , artigianali e commerciali".

Le prospettive sono quelle di un "incremento della corruzione internazionale per l'accaparramento di fondi e aiuti statali in modo veloce e alle migliori condizioni". Scenari forieri di "un circolo virtuoso per la malavita ma vizioso per l'economia". In cui la disomogeneità e la litigiosità tra i paesi nella gestione della crisi possono trasformarsi in vero e proprio 'elisir' anche per il terrorismo: "sono manifestazioni - spiega - di debolezza dei sistemi tra l'altro scoperti, in quanto concentrati in altre aree di vigilanza. In Italia siamo tranquilli perché i nostri servizi sono all'altezza, ma non altrettanto si può dire per gli altri Paesi, tanto più che Isis e Al Qaeda in questo momento si stanno ricostituendo e hanno interesse a farsi sentire presenti".

Che credibilità alle teorie complottiste? "Nessuna - risponde - Questo è un incidente 'nucleare'. Wuhan è come Cernobyl e le responsabilità di chi non ha consentito la sicurezza dell'impianto le cercheremo poi dato che il virus viene da una falla nei controlli del laboratorio in Cina, che non ha avuto adeguati presidi di sicurezza. Il Covid-19 - conclude l'esperto del Crst, anche consulente della Commissione parlamentare Antimafia e del Prefetto Antiracket ed Usura - insegna che i sistemi di sicurezza non sono mai troppi e che il coordinamento tra loro non è ancora sufficientemente omogeneizzato, coordinato per quanto riguarda la business continuity, cioè la continuità operativa".

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