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Razzante: "Obbligo Pos incostituzionale e inattuabile"

07 luglio 2022 | 17.03
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(Ranieri Razzante)
(Ranieri Razzante)

"L'obbligo del Pos è una chiara violazione dell'articolo 41 della Costituzione e dell'articolo 3 della nostra carta costituzionale. Lo ripeto da anni. Non è pensabile che vari governi ancora non si siano resi conto, nonostante i richiami che l'Italia ha ricevuto dalla Banca Centrale Europea, che obbligare all'utilizzo delle carte di credito al posto della moneta ufficiale falsa la concorrenza e soprattutto costituisce un grave vulnus all'inclusione sociale delle fasce deboli e non acculturate della popolazione. Il Cashback ha già fallito i suoi scopi, secondo i risultati pubblicati dallo stesso ministero. Gli accertamenti fiscali a pioggia stanno fiaccando imprese e commercialisti, che devono preoccuparsi di come far quadrare i conti e invece sono costretti a seguire i capricci di un'agenzia delle Entrate sempre più preda della burocrazia e di pregiudizi ideologici". Lo dice all'Adnkronos Ranieri Razzante, docente di Legislazione antiriciclaggio nell'Università di Bologna e noto esperto di Diritto dell'Economia.

"L'obbligo del Pos - prosegue Razzante - non solo non si può proporre, ma nemmeno attuare concretamente, in quanto sono impossibili i controlli e, soprattutto, le sanzioni sono ricorribili facilmente. Il deterrente vero contro l'evasione fiscale e' il cosiddetto 'fisco amico' che non arriva mai. Giustissime le proteste dei commercianti contro commissioni per i pagamenti con carte che sono tra le più alte al mondo, mentre l'Italia accumula debito pubblico ed evasione fiscale nonostante questi provvedimenti che non generano gettito. La moneta ufficiale per gli scambi è l'euro, gli altri strumenti di pagamento sono valide ed utili alternative. Le uniche limitazioni possibili sono già presenti nella normativa europea, e sono quelle del trasferimento di contante secondo le leggi antiriciclaggio. In questo periodo storico non possiamo permetterci ulteriori lacci ad un'economia già fiaccata da pandemie e guerre certamente non volute. La politica concorda sulla riduzione del cuneo fiscale: allora si muova!"

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