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Rcs, Cairo: "Prezzo Ops è congruo e non sarà modificato"

12 maggio 2016 | 16.39
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Il prezzo dell'offerta di scambio di Cairo su Rcs è "assolutamente congruo e non verrà modificato". E' perentorio Urbano Cairo, presidente di Cairo Communication, a margine dell'assemblea dei soci. "Il prezzo è quello ed è stato stabilito dopo settimane di attente riflessioni", spiega. L'obiettivo dell'offerta pubblica di scambio è il 50% più un'azione del capitale e "non è cambiato minimamente". Il limite minimo dell'offerta è il 35% più un'azione, che è "la condizione irrinunciabile, il limite sotto il quale non si vuole andare".

Prematura bocciatura da cda Rcs - "Il fatto che il cda di Rcs si sia espresso anzitempo, prima di aver visto tutto il testo dell'offerta e bocciando la proposta, non è una cosa di altissimo livello", aggiunge il patron di La7. "Soprattutto se sei un'azienda che brucia 10 milioni al mese e dall'altra parte hai un editore che crea ricchezza e lavoro. Credo che un consiglio debba lavorare in modo diverso". In Rcs "crediamo che si possa creare valore e non distruggere ricchezza. Negli ultimi cinque anni Rcs ha registrato perdite per 1.300 milioni di euro", mentre Cairo Communication "dall'inizio ha distribuito 261 milioni ai suoi soci. Questa è la differenza". Riferendosi al management di Rcs, Cairo ha detto che "più piani di loro non li fa nessuno, solo che non li mettono in pratica".

Numeri Rcs impietosi - Urbano Cairo, in caso di successo dell'Ops su Rcs, si occuperebbe "personalmente" del gruppo editoriale. lo ha detto lo stesso Cairo, a margine dell'assemblea degli azionisti di Cairo Communication, che oggi ha approvato l'aumento di capitale a sostegno dell'offerta pubblica di scambio su Rcs. "Me ne occuperei personalmente. L'azienda ha bisogno di qualcuno che entri e se ne occupi personalmente dalle 8 del mattino fino a mezzanotte". Anche perché i numeri dell'azienda "sono incredibili e impietosi".

La condizione sul debito di Rcs formulata nell'offerta di scambio di Cairo Communication sul gruppo editoriale potrebbe venire meno a tre nuove condizioni minime. La prima è di ottenere uno standstill di 12 mesi dalle banche. La seconda è che, nel caso di un accordo di ristrutturazione raggiunto da Rcs con gli istituti finanziatori, le banche siano disposte al waiver, ossia a rinunciare alla condizione che permette di chiedere il rimborso anticipato del debito in caso di cambio di controllo. E, la terza, che siano individuato un nuovo finanziatore disposto a rifinanziare le parti di debito delle banche non disponibili a concedere lo standstill o il waiver.

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