cerca CERCA
Giovedì 25 Aprile 2024
Aggiornato: 06:01
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Reclutavano mercenari: 6 arresti

01 agosto 2018 | 09.58
LETTURA: 3 minuti

Immagine di repertorio (Xinhua)
Immagine di repertorio (Xinhua)

Maxi operazione dall'alba, con arresti e perquisizioni nell'ambito di un'indagine che ha riguardato un gruppo di soggetti ritenuti responsabili dei reati di reclutamento di mercenari e combattimento dietro corrispettivo in un conflitto armato estero.

Le indagini scaturite nell'Operazione '88', che prende il nome dalle lettere HH perché alcuni degli indagati inneggiavano ad Hitler, si sono attivate sul territorio del Levante ligure e poi si sono sviluppate portando all'individuazione dei diversi soggetti coinvolti nel blitz che ha portato a 6 misure di custodia cautelare, tre arresti e tre ricercati per i reati di associazione per delinquere finalizzata al reclutamento e al finanziamento di mercenari combattenti al fianco di milizie filorusse nel territorio del Donbass, in Ucraina.

Oltre ai primi 6 soggetti ci sono anche una quindicina di persone indagate, e non arrestate, tra le quali figurano anche un ex militare che ha anche fatto parte in un periodo di ferma volontaria dell'esercito italiano e aveva partecipato in Bosnia Erzegovina nel 2001 alle attività svolte dalla forza di stabilizzazione e un secondo soggetto indagato che dopo le attività nel reclutamento si era spostato poi in prima persona nei territori al confine tra la Siria e l'Iraq per combattere al fianco di gruppi satelliti del Pkk.

"Ci fu uno spezzone di indagine portato avanti dai carabinieri della Spezia - ha precisato oggi in conferenza stampa il pm genovese Federico Manotti, titolare del fascicolo - che ha visto già una sua definizione davanti alla procura dei minori con le sanzioni ad alcuni soggetti responsabili di scritte sui muri a sfondo razzista, con riferimenti a Priebke e Anna Frank, e di detenzione di materiale esplosivo".

Da lì l'indagine si è ampliata all'area skinhead. "Ci ha portato a individuare un genovese che era un po' il riferimento di questi soggetti - prosegue Manotti - Abbiamo colto che al di là di queste cose c'era una ricerca di risorse da poter inviare sui fronti aperti, facendo leva su una certa ideologia, il nazionalismo russo apprezzato da estremisti di destra facendo un po' un ribaltone storico. Ci siamo resi conto che gli estremisti di destra italiani in gran parte avevano come riferimento la Russia di Putin, abbiamo indagato su quelli che dall'Italia partivano per unirsi alle milizie filo-russe".

Come spiegato in procura, per quello che riguarda gli indagati della prima fase, si valuterà se ci sono profili di reato ma su fronti diversi, legati in particolare ad apologia o all'istigazione all'odio razziale ma non inerenti combattimento o reclutamento.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza