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Recovery, Conte: "Coinvolgeremo il Parlamento"

30 novembre 2020 | 08.39
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"Quei 209 miliardi sono per il nostro Paese la sfida della vita, sarebbe doloroso non arrivare fino in fondo". L'Italia è in ritardo? "Riusciremo a dare la svolta, con l'Europa abbiamo studiato un percorso a scorrimento veloce del Recovery. Stiamo facendo tantissimo, nonostante il clima di confusione che ogni tanto si alza". Lo dice il premier Giuseppe Conte al Corriere.

Nella cabina di regia del Recovery, "che riferirà periodicamente non solo al Consiglio dei ministri ma anche al Parlamento", entreranno Roberto Gualtieri per il Pd e Stefano Patuanelli per il M5S. Oltre al capo del governo, il quale oggi pomeriggio farà il punto con i capi delegazione. L'organo politico del Recovery si appoggerà a un comitato esecutivo composto da sei manager, uno per ogni progetto del Piano di ripresa e resilienza: "Persone con forti competenze e capacità di coordinamento. .Dobbiamo coinvolgere il meglio del Paese, individuando 50 nomi per ognuno dei sei team. Non per assegnare centinaia di incarichi, ma per selezionare esperti in grado di seguire passo dopo passo la realizzazione dei lavori". Con una novità importante: "La tecnostruttura avrà poteri sostituitivi. Se un progetto ritarda o rischia di essere realizzato male, subentrano i tecnici e commissariano l'opera".

Resta da allentare la tensione con il Nazareno. Se è vero che il Pd avrebbe voluto allargare ad altri ministri la cabina di regia, Conte ha recepito la richiesta solo in parte, concedendo che Enzo Amendola sia invitato alla cabina di regia come "referente dei progetti a Bruxelles". Un ruolo che, assicura Conte, è stato costruito assieme al responsabile degli Affari europei. Per rispondere al centrodestra e per scacciare il sospetto che voglia blindarsi e arroccarsi a Palazzo Chigi, il presidente promette che la programmazione del Piano sarà all'insegna della partecipazione:"Ci sarà un grande confronto pubblico e coinvolgeremo tutto il Parlamento. Stiamo anche pensando a un comitato di garanzia, che sovrintenda all'attuazione dei progetti e verifichi che le cose stiano andando bene".

La nuova task force dovrebbe essere composta da dieci personalità "di altissimo livello", profili manageriali scelti tra economisti, industriali, esponenti delle professioni e del mondo del lavoro. E sarebbe bello, aggiunge sottovoce Conte, "se questo organismo fosse nominato dal Colle".

L'altra garanzia che il premier offre ai partiti è la determinazione a cambiare passo, come invoca il Pd. "I progetti del Recovery richiedono rapidità di esecuzione - accelera -. Non c'è nessun ritardo,siamo in dirittura finale. La Ue con la presidente Ursula von der Leyen ha messo su una struttura con la quale giorno per giorno ci confrontiamo. Il prossimo passaggio richiederà il coraggio di selezionare i progetti migliori e quando arriveremo alla fine saranno già stati esaminati".

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