"Se vince il no finiscono i governi di scopo con chi arriva a Palazzo Chigi con un tweet". Così Luigi di Maio, intervistato da Bianca Berlinguer, a 'Carta Bianca', su Rai3. "Chiederemo - spiega Di Maio - a Mattarella di andare al voto, noi siamo disponibile a fare una nuova legge elettorale, di votare la nostra o di fare una nuova legge".
Di Maio torna poi sulle parole del premier, che aveva definito 'accozzaglia' il fronte del 'No': "Accozzaglia? Lui che sta con banche, Verdini, Alfano e Confindustria. I cittadini che votano no non si riconoscono nei partiti".
Il vice presidente della Camera ha poi commentato il caso firme false a Palermo, che vede coinvolti alcuni esponenti e deputati del M5S: è successa una "cosa grave - ha detto -, infatti abbiamo chiesto di autosospendersi a chi verrà indagato, abbiamo ringraziato sia chi ha fatto sapere la cosa, sia la magistratura". "Noi siamo gli unici che chiedono di sospendersi prima dell'indagine - sottolinea l'esponente dei Cinque Stelle - . Mentre De Luca incita 300 sindaci a fare voto di scambio e Renzi non dice nulla".
E sull'allarme del Financial Times, che ha parlato di una possibile uscita dall'euro dell'Italia in caso di vittoria del 'no', Di Maio commenta: "Non legherei questi temi. Votiamo una riforma che prevede, ad esempio, di dare l'immunità a De Luca, Crocetta e Maroni". "Noi abbiamo sempre sostenuto la necessità di fare un referendum per uscire dall'euro - spiega Di Maio -. Se vincesse il no all'euro io lo accetterei, ma non dobbiamo fare l'errore di dire ai cittadini di uscire dalla moneta unica".
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