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Referendum, Mattarella: "Confronto sia composto e rispettoso"

12 ottobre 2016 | 18.19
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"La democrazia e il Paese saranno più forti, e non più deboli, se chi rappresenta ai vari livelli, e nei diversi ruoli, la volontà popolare sa riconoscere l’interesse generale. Questo obiettivo va preservato anche in occasione del prossimo referendum sulle modifiche alla seconda parte della Costituzione. Interesse comune è la Costituzione stessa, così come sarà sancita dalla volontà del popolo sovrano". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando all'Assemblea dell'Anci a Bari.

"Ognuno di voi, come del resto tutti gli italiani, dirà la sua sul merito della riforma - ha proseguito il capo dello Stato - e si batterà per ciò che riterrà opportuno, in un confronto tanto più efficace quanto più composto. Il giorno dopo il referendum, da sindaci, chiederete che l’esito del voto - qualunque esso sia - confermi il valore del sistema delle autonomie".

"Per questo - come per ogni altro aspetto - è necessario, nell’avvicinarsi al giorno del referendum, e sarà necessario, dopo il suo risultato, il contributo di tutti, sereno e vicendevolmente rispettoso. Rispettando anzitutto - ha sottolineato Mattarella - l’esercizio del voto degli elettori e il loro libero convincimento".

"COMUNI CHIEDONO CERTEZZE E SEMPLIFICAZIONE" - "In questa assemblea - pur con le normali differenze politiche - ponete questioni di rilievo, che interpelleranno le scelte della prossima legge di Stabilità. Non è mio compito entrare nel merito delle proposte - ha premesso il capo dello Stato - ma condivido con voi l’impegno e l’auspicio che si giunga presto a un quadro di certezze finanziarie e a una semplificazione amministrativa e contabile, in modo che tanti Comuni riescano finalmente a uscire da una condizione di permanente precarietà e programmare con maggiore serenità le loro scelte al servizio dei cittadini".

"RIPARTIZIONE MIGRANTI EQUA E SOSTENIBILE TRA COMUNI" - Per gestire il fenomeno migratorio, ha sottolineato Mattarella, "occorre puntare sempre più sulla collaborazione tra Stato, Regioni e Comuni e sulla loro corresponsabilità nel predisporre e gestire programmi di distribuzione, di accoglienza e un adeguato piano sui vari aspetti di integrazione per coloro che hanno titolo per restare nel nostro Paese, anche per evitare che si possano formare aree di emarginazione etnica. Occorre allargare la base dei Comuni interessati, per consentire una ripartizione più equa e sostenibile e per tutelare le comunità più piccole". Inoltre, ha ribadito il capo dello Stato, "occorre continuare ad adoperarsi per far sì che l’Unione europea non evada dalle responsabilità di solidarietà politica e dal compito storico che le appartengono su questo fronte".

"NON LASCEREMO SOLI COMUNI COLPITI DAL TERREMOTO" - "La solidarietà dei Comuni è un telaio che sostiene l’Italia. Lo si è visto anche di recente, all’indomani del terremoto del 24 agosto. Una ferita profonda, ancora aperta, che ha suscitato commozione ed espressioni di autentica fraternità - ha detto Mattarella - I Comuni sono stati e sono in testa alla colonna degli aiuti: di questo vi ringrazio, come ringrazio i sindaci di Amatrice, di Accumoli, di Arquata del Tronto, che sono diventati le figure simbolo di una tragedia che sentivamo profondamente nostra e oggi, insieme a tutti i sindaci degli altri Comuni sono la bandiera del futuro dei loro territori. Non li lasceremo soli. E lo ripeto davanti a voi perché di questa promessa voi siete parte".

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