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In Scozia vince il no, la regina Elisabetta: "Insieme nel reciproco rispetto"

19 settembre 2014 | 07.44
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Unionisti al 55,3% contro il 44,7 degli indipendentisti (Fotogallery). La sovrana: "Abbiamo in comune un amore duraturo" per la terra scozzese. Il leader indipendentista Salmond lascia. La notizia sui quotidiani di tutto il mondo. Affluenza record . Cameron: "Ora maggiori poteri". Miliband: "Il Regno Unito oggi è più forte". Barroso: "Risultato positivo per un'Europa unita". Maroni: "Lasciare la parola al popolo porta solo vantaggi"

(Infophoto)
(Infophoto)

La Scozia dice 'no' al referendum per l'indipendenza e e resta nel Regno Unito. Un voto dopo il quale la regina Elisabetta fa sentire la sua voce, per sottolineare che c'è "in comune un amore duraturo per la Scozia".

"Conoscendo il popolo scozzese come lo conosco io - dice la sovrana - non ho dubbi che gli scozzesi siano in grado di esprimere opinioni forti prima di tornare insieme in uno spirito di sostegno e rispetto reciproco, per lavorare in modo costruttivo per il futuro della Scozia e di tutto il Paese" afferma in una nota diffusa dal castello di Balmoral, in Scozia, dove ha atteso i risultati.

Ora, prosegue, "dobbiamo ricordare che nonostante le diverse opinioni che sono state espresse noi abbiamo in comune un amore duraturo per la Scozia, che è una delle cose che ci aiuta a essere tutti uniti"

"Dopo mesi di discussioni, dibattiti e attente riflessioni - aggiunge la regina, che nei giorni scorsi, aveva rotto il silenzio solo per dire agli scozzesi di "pensare con attenzione al loro futuro" - adesso conosciamo il risultato del referendum ed è un risultato che tutti noi nel Regno Unito rispetteremo". Quindi, Elisabetta ha ricordato che "per molti in Scozia e altrove ci saranno sentimenti forti e emozioni contrastanti, tra le famiglie, tra gli amici e i vicini; questa, naturalmente, è la natura della robusta tradizione democratica di cui godiamo in questo Paese". Ma, ha concluso, "non ho dubbi che queste emozioni saranno attenuate da una comprensione dei sentimenti degli altri".

I voti conteggiati in tutte le 32 circoscrizioni elettorali sono stati 2.001.926 (pari al 55,3%); il 'sì' ha ottenuto 1.617.989 voti (44,7%). Alla luce dei risultati Alex Salmond ha annunciato che si dimetterà dalla carica di First Minister della Scozia a novembre, quando lo Scottish National Party sceglierà un nuovo leader. La Scozia, ha detto in una dichiarazione, esce dal voto del referendum in "una posizione molto forte".

Il leader della campagna indipendentista ha ammesso la sconfitta e chiesto ai partiti unionisti di fare fede alla promessa di assegnare maggiori poteri alla Scozia: "Il Paese a maggioranza ha deciso, in questo momento, di non diventare un indipendente".

L'affluenza è stata record: dell'84,59% con picchi del 90%. A Glasgow, maggiore città della Scozia, hanno prevalso i 'sì' con il 53,49%. Risultato opposto nella capitale Edimburgo, dove i 'no' hanno prevalso con il 61,1%.

Nei giorni precedenti il voto, Salmond aveva affermato che non vi sarebbe stato un altro referendum almeno per "un'altra generazione". Si trattava, aveva detto, dell'occasione di "una vita". E ha definito l'altissima affluenza al voto "un trionfo del processo democratico e della partecipazione politica".

Soddisfatto il premier britannico David Cameron. "Come milioni di altre persone sono felicissimo", ha commentato parlando a Downing Street. E ha sottolineato come il suo sentimento di gioia sia condiviso non solo in Gran Bretagna, ma in tutto il mondo. Ora, ha detto il premier, è il momento di andare avanti e di raggiungere una "soluzione bilanciata" che sia giusta per il popolo scozzese ma anche per il resto del Regno Unito.

In un tweet, il premier ha scritto: "Abbiamo ascoltato la voce della Scozia e ora dovranno essere ascoltate anche milioni di voci in Inghilterra".

"Così come gli scozzesi avranno più poteri sulle loro questioni, ne consegue che gli inglesi, i gallesi e i nordirlandesi devono avere maggiore voce in capitolo sulle loro". Per il premier, "così come la Scozia voterà separatamente nel Parlamento scozzese sulle proprie questioni in materia fiscale, spesa pubblica e welfare, così anche l'Inghilterra, come il Galles e l'Irlanda del Nord dovrebbero essere in grado di votare su questi temi e tutto ciò deve avvenire in concomitanza con l'accordo per la Scozia".

"Il nostro Regno Unito oggi è più forte di quanto lo fosse ieri": si è espresso così il leader laburista Ed Miliband. Sempre attraverso il social network, Miliband si è detto "felicissimo e orgoglioso che il popolo scozzese abbia preso la storica decisione di rimanere" nel Regno Unito.

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