"La riforma si fonda su cinque colonne. La prima è la fine del bicameralismo perfetto. Una camera politica che dà la fiducia al governo. Nessuna società per azioni, nessuna azienda vivrebbe su due cda. La seconda è la nascita del Senato come istituzione delle autonomie territoriali. È quello che avviene in tutta Europa. Una istituzione che può tenere insieme Nord e Sud del Paese". Lo ha detto il presidente dei senatori Pd, Luigi Zanda, a Gorizia, durante una iniziativa a favore del Sì al referendum costituzionale del 4 dicembre.
"La terza - ha aggiunto - è la razionalizzazione del processo legislativo. Basta decreti legge a pioggia, basta maxiemendamenti, basta fiducia. Non è democrazia sana. La quarta gamba è la ridefinizione delle competenze dello Stato e delle regioni. Si riattribuiscono allo Stato competenze fondamentali come le grandi reti infrastrutturali. Mi sembra fondamentale in un momento in cui alcune scelte nascono a Bruxelles. Non è possibile che veti localistici blocchino decisioni nazionali".
"Il quinto motivo - ha continuato - è che con la riforma la partecipazione e la democrazia diretta aumentano le proprie potenzialità. Attraverso la nuova normativa sulle leggi di iniziativa popolare e i diversi quorum dei referendum. Non è cosa di secondaria importanza. Io credo che al di là dei toni accesi di questa campagna elettorale questi siano buoni motivi per votare Sì domenica 4 dicembre".