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Rissa nella tendopoli, carabiniere aggredito spara e uccide migrante

08 giugno 2016 | 13.14
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(Fotogramma)
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Dopo essere stato colpito da un extracomunitario un carabiniere ha reagito e gli ha sparato, uccidendolo. E' accaduto nella tendopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, dove sono ospitati i migranti. Nell’aggressione sono rimasti feriti cinque operatori di polizia. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Gioia Tauro.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, Sekine Traore, maliano di 27 anni, aveva aggredito con un coltello da cucina un cittadino del Burkina Faso ferendolo all’avambraccio destro e poi un ghanese cercando di rapinarlo di un borsello con 250 euro circa. Nel frattempo è arrivata una pattuglia dei carabinieri e una della Polizia di Stato e gli operatori hanno tentato di ricondurre l’aggressore alla calma. Ogni tentativo è stato vano al punto che Traore, dopo aver lanciato pietre e altri oggetti contro le forze dell’ordine, si è poi avventato nuovamente contro di loro colpendo un carabiniere all’altezza dell’occhio.

Mentre il maliano si stava allontanando è poi tornato ad aggredire il militare ferito che a quel punto ha reagito estraendo la pistola d’ordinanza e colpendolo all’addome. L’aggressore è stato soccorso e portato all’ospedale di Polistena dove è morto in tarda mattinata. Sono in corso gli approfondimenti di polizia giudiziaria e medico legali per una più dettagliata ricostruzione dei fatti. Sul posto si è recato il procuratore capo di Palmi, Ottavio Sferlazza.

"Chiederò un incontro ad Alfano: per quanto la nostra sia una comunità abituata e solidale, anche in una condizione di forte crisi dell'agricoltura, non siamo in grado di garantire un lavoro e una accoglienza dignitosa a una mole così grande di persone" ha dichiarato all'Adnkronos il neosindaco di Rosarno, Giuseppe Idà, appena eletto alla guida del Comune.

"Chiederò di smantellare questa tendopoli - ha annunciato - che aveva una funzione temporanea e che oggi è diventata un ghetto e qualcosa di stabile. Non è possibile che queste persone vivano in quelle condizioni".

"Si tratta di una tendopoli che ricade sul comune limitrofo al nostro, quello di San Ferdinando, quindi della gestione della tendopoli non si occupa Rosarno - ha osservato il primo cittadino - Ma noi, come comunità, non possiamo far fronte a una portata così grande di persone, che in questo periodo non hanno neppure la possibilità di lavorare perché l'agricoltura è ferma visto che nella nostra zona si lavora prevalentemente con gli agrumi".

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