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Regionali: le suore di clausura di Napoli, potremmo disertare le urne

30 maggio 2015 | 17.38
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La Madre abbadessa che polemizzò con Luciana Littizzetto: "Siamo spiazzate e poi lista 'Impresentabili' è arrivata come una bomba"

(Infophoto)
(Infophoto)

Le Clarisse di Napoli, suore di clausura, alla vigilia delle elezioni regionali che vedranno alle urne i cittadini di sette regioni, non nascondono il loro "smarrimento" in occasione di questo appuntamento elettorale. Le monache si dicono smarrite un po' perché, in questa occasione, a differenza degli altri appuntamenti elettorali, nessuno ha bussato alle porte del loro monastero per fare conoscere da vicino i candidati. E poi, a due giorni dalle Regionali, è arrivata la lista degli 'impresentabili'. "Ne abbiamo parlato in comunità con le nostre consorelle ma in questa occasione per noi non sarà molto facile andare al voto", confessa all'Adnkronos madre Rosa Lupoli, abbadessa delle Clarisse di Napoli, le monache che intervennero in polemica con Luciana Littizzetto.

E' dal 1952 che le monache di clausura beneficiano di una speciale dispensa per esercitare il diritto al voto."E in genere - racconta madre Rosa - abbiamo anche le idee chiare prima di recarci alle urne. Idee che abbiamo avuto modo di formarci perché, in genere, tempo prima di recarsi alle urne, ci vengono a trovare persone in convento e ci parlano dei singoli candidati".

A volte, racconta l'abbadessa delle Clarisse, sono gli stessi candidati a presentarsi al convento delle Clarisse. "Così ci facciamo un'idea precisa su chi votare. Ma stavolta, nulla di nulla. Nessuno si è presentato". Non che le monache siano completamente a digiuno della situazione attuale. Anzi. "Abbiamo un po' letto dai giornali ma, oggi come oggi, confesso che ci troviamo molto spiazzate", dice con grande sincerità madre Lupoli.

Elezioni sulle quali è piovuta la lista degli 'impresentabili'. "Vincenzo De Luca - dice l'abbadessa delle Clarisse - è uno che, in generale, ci sa fare. Ma noi in questo momento non abbiamo le idee chiare e se non ce le schiariremo in serata, magari meglio non andare alle urne. Abbiamo letto, valutato. Poi a due giorni dalle elezioni è arrivata questa lista che è stata una bomba. E magari non tutti hanno apprezzato l'azione della Bindi". A questo punto le monache si riservano la decisione: "ci affidiamo alla preghiera sperando ci porti consiglio. Noi non ci aspettiamo nulla di 'santo' dai politici, intendo nel senso di coerente, ma la possibilità di salvaguardare i valori, questo sì. E se non ci chiariremo le idee in serata, meglio disertare le urne. Ne abbiamo piena libertà".

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