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Incontro Renzi-Hollande: “Pieno accordo”. Il premier: “Su flessibilità serve cambiare”

21 giugno 2014 | 11.43
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Vertice dei leader socialisti europei in vista delle nomine Ue: sì a Juncker alla guida della Commissione. Il premier: l’incontro è andato “molto bene”. Il presidente francese: “Renzi porterà tutta la sua energia nella presidenza italiana” del Consiglio dell’Unione

Matteo Renzi e Francois Hollande (foto Infophoto)
Matteo Renzi e Francois Hollande (foto Infophoto)

Più che modificare le regole europee di bilancio, sulla flessibilità “serve un cambio di mentalità, culturale” da parte dell’Unione europea. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al vertice dei leader del Pse a Parigi. Secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, sulla flessibilità dentro il patto Renzi ha ribadito che l’Italia “ha onorato e onorerà sempre” i suoi impegni e i trattati.

Dal prossimo 1 luglio inizia il semestre italiano di presidenza di turno del Consiglio Ue. E il presidente francese Francois Hollande, al termine dell’incontro a Parigi, ha detto: “Sono certo che Matteo Renzi porterà tutto il suo dinamismo e la sua energia per il successo della presidenza italiana” del Consiglio dell’Unione europea.

Sintonia Roma-Parigi - Fra Italia e Francia, ha evidenziato Hollande, c’è “pieno accordo” sulle priorità per l’Unione europea: la crescita e l’occupazione. Hollande ha sottolineato le “eccellenti relazioni fra Matteo Renzi e me e tra l’Italia e la Francia”. Parigi e Roma hanno inoltre “gli stessi obiettivi sui nuovi indirizzi dell’Unione europea: un accento maggiore sulla crescita, l’utilizzo di tutti i margini per una maggiore flessibilità, i project bond per finanziare gli investimenti, la transizione energetica e la semplificazione dell’Europa”.

L’arrivo di Renzi all’Eliseo - Renzi da parte sua si è limitato a dire che l’incontro con i leader socialisti europei, riunitisi in vista della nomina del presidente della Commissione europea e di altri incarichi ai vertici della Ue, è andato “molto bene”. Il premier, arrivato in ritardo nella capitale francese, è stato ricevuto da Hollande all’Eliseo e, insieme, hanno avuto un breve colloquio nel Palazzo presidenziale, proseguito in una camminata fino all’Hotel Marigny, dove si è svolto il vertice informale dei leader del Pse. Secondo quanto riferiscono fonti dell’Eliseo, il premier italiano e il presidente francese hanno parlato della futura governance dell’Unione europea, sottolineando l’importanza della velocità delle decisioni su temi come la crescita, l’occupazione, gli investimenti, il sociale e l’immigrazione. “Renzi - spiegano fonti dell’Eliseo - è molto attivo sui temi europei” e ha sottolineato la necessità di avere un’Europa in grado di funzionare. Nel corso del colloquio con Hollande si è anche affrontato il nodo del prossimo presidente dell’esecutivo Ue, senza fare nomi, ma indicando le caratteristiche e le priorità del successore di Josè Manuel Barroso.

Nomine Ue - Sul fronte delle nomine ai vertici dell’Ue, i capi di Stato e di Governo europei del Pse appoggiano la candidatura del popolare Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione europea. “Rispettiamo le istituzioni europee - ha spiegato Hollande - e lo spirito delle elezioni europee, per cui il primo partito ha il diritto di presentare il proprio candidato alla guida della Commissione, ossia oggi Juncker”. Ma, ha sottolineato Hollande, “vogliamo che sia discusso l’insieme degli incarichi europei”, per cui oltre alla guida dell’esecutivo “ci sono altri incarichi che possono essere ricoperti da personalità di ispirazione socialdemocratica”. Ma i leader del Pse hanno affrontato soprattutto le priorità per i prossimi cinque anni dell’Unione europea. “Siamo d’accordo che per noi prima di tutto vengono la crescita e l’occupazione. Poi l’utilizzo di tutti i margini di flessibilità previsti dal Patto di Stabilità e Crescita. Inoltre - ha continuato il presidente francese - dobbiamo fare in modo che l’occupazione giovanile diventi veramente una priorità del budget europeo”. Tra le altre urgenze indicate dai leader del Pse c’è il lancio “di un grande programma di investimenti per organizzare la transizione e l’indipendenza energetica dell’Europa” e la necessità di “semplificare e rendere più democratica la nostra Unione”.

Il presidente uscente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha poi chiarito che il nome del prossimo presidente della Commissione europea sarà deciso nel vertice dei capi di Stato e di Governo della Ue del prossimo 26-27 giugno. “Sono sicuro che ci sarà la designazione del presidente della Commissione al vertice del 26-27 e la sua elezione il 15 luglio da parte del Parlamento europeo”, ha spiegato. Mentre lo stesso Schulz ha spiegato di essere “ufficialmente candidato per la presidenza del Parlamento europeo” con il sostegno dei popolari del Ppe.

Si chiama fuori dalla partita delle nomine la premier danese Hella Thorning-Schmidt. “Preferisco rimanere premier in Danimarca”, ha spiegato dopo essere stata indicata da più parti come possibile prossimo presidente del Consiglio Ue.

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