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La dichiarazione subito seguita da una strascico di polemiche

Renzi agli Stati generali della salute, per manager Asl ci sara' tetto di stipendio

08 aprile 2014 | 18.00
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Renzi agli Stati generali della salute, per manager Asl ci sara' tetto di stipendio

Roma, 8 apr. (Adnkronos Salute) - "Per nessun manager delle Asl, così come per i manager pubblici, ci sarà la possibilità di superare un tetto di stipendio. E se ci saranno dei tagli alle auto blu, vorrà dire che farete senza, come faremo anche noi a livello centrale". Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, rivolgendosi agli operatori della sanità presenti agli Stati generali della salute, in un'affollata sala dell'Auditorium Parco della musica a Roma.

Una dichiarazione subito seguita da una strascico di polemiche. "Mi corre l'obbligo di informare il presidente Renzi che i manager delle Asl sono gli unici amministratori selegati che guadagnano meno dei loro dipendenti (pubblici). Quindi si tratta di cifre ben lontane dal tetto ipotizzato per i manager pubblici. Il rischio è quello di passare dai famigerati tagli lineari ai tagli alla cieca", ha sottolineato il deputato di Scelta Civica, Giovanni Monchiero, ex presidente della Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso).

Per l'Anaao Assomed, principale sindacato della dirigenza medica, "l'attacco ai medici e ai dirigenti sanitari è un attacco alla sanità pubblica. Non possiamo stare tranquilli". La sigla riunirà "i propri organismi dirigenti per decidere le modalità con cui difendere dignità professionale e livelli retributivi dei medici e dirigenti sanitari dipendenti, chiedendo alle altre organizzazioni sindacali di categoria di concordare iniziative unitarie".

"La Commissione europea ha già chiarito - ricorda l'Anaao - pronunciandosi sul rispetto della direttiva in materia di orario di lavoro e sicurezza delle cure, con la bocciatura di una inverosimile assimilazione della dirigenza sanitaria al management pubblico e privato, la natura atipica della qualifica dirigenziale in sanità, come ben sa chiunque conosca il funzionamento degli ospedali, alla quale manca, tra l’altro, la prerogativa di autodeterminazione di orario ed organizzazione del lavoro".

Considerare i dirigenti medici e sanitari, dunque, "alla stregua dei manager delle società pubbliche o di altri settori di dirigenza del pubblico impiego di tipo amministrativo, senza tenere conto delle loro specificità e della quantità e qualità di un lavoro che non è 'un mestiere normale' se svolto in un settore di particolare rilevanza per i cittadini, è segno di pregiudizio ideologico".

Per il sindacato, "chi ritiene che in tempi di crisi non possiamo permetterci un Servizio sanitario pubblico ci spieghi come possiamo permetterci costosissime armi da guerra senza avere dichiarato guerra a nessuno. E come sia possibile garantire gli attuali risultati di salute in un confronto internazionale impietoso per i nostri livelli di spesa pro capite e in rapporto al Pil. Altro che cambiare verso. Siamo a rifare il verso ai Governi precedenti con un attacco a chi lavora in nome e per conto dello Stato ed ha la colpa di pagare le tasse prima ancora di ricevere lo stipendio avendo in cambio una aliquota fiscale ad personam".

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