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Renzi: ''Basta con questo Senato'' Ma Grasso: rischi per democrazia

30 marzo 2014 | 17.52
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Renzi: ''Basta con questo Senato'' Ma Grasso: rischi per democrazia

Roma, 30 mar. (Adnkronos/Ign) - Avanti con la riforma del Senato perché ''capisco le resistenze di tutti ma, pur avendo ''grande rispetto'' per il presidente Pietro Grasso, ''non si può mantenere lo status quo, la musica deve cambiare''. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi replica così al presidente del Senato Pietro Grasso che in un'intervista a 'Repubblica' si è detto contrario all'annunciata abolizione del Senato, sul tavolo del Consiglio dei ministri di domani.

"Il governo non molla" e in Cdm "il governo presenterà un ddl costituzionale che dice: basta al Senato come lo conosciamo adesso, riduzione del numero dei parlamentari, il più alto d'Europa, semplificazione del procedimento legislativo e anche semplificazione dei poteri tra le regioni e lo Stato", ha detto Renzi al Tg2.

Il ''ridare credibilità alle istituzioni e alla politica passa attraverso i sacrifici per i politici, altrimenti si continua così e non si va da nessuna parte", ha aggiunto. Quanto all'intervista di Grasso "Ho grande rispetto per il Senato, ho grande rispetto per il presidente del Senato e capisco che debba difendere l'istituzione che rappresenta, ma il vero modo per difendere il Senato non è fare una battaglia conservatrice tesa a mantenere lo status quo; è prendere atto dei paletti che ci siamo dati".

E quindi "mai più voto di fiducia, mai più voto di bilancio, riduzione del numero dei parlamentari e delle indennità, quindi chi sta in Senato è un rappresentante delle istituzioni che non viene pagato, un sindaco un presidente di Regione, non un senatore pagato per questo". Il Senato manterrà il suo ruolo nelle leggi costituzionali e nell'elezione del Presidente della Repubblica, ma "mai più bicameralismo perfetto".

Dallo studio di 'In mezz'ora' arriva la controreplica di Grasso. "Sono il primo rottamatore del Senato", "sono il primo a non volere più 'questo' Senato", dice il presidente di Palazzo Madama ospite di Lucia Annunziata. "Voglio rendere più semplice il bicameralismo perfetto" ha aggiunto Grasso, sottolineando di aver rilevato delle "contraddizioni, antinomie" nella bozza di riforma che ha fatto notare al ministro per le Riforme Maria Elena Boschi.

La seconda carica dello Stato ha auspicato che "sulle funzioni" del Senato "si trovi un punto di mediazione", per poi poter passare alla legge elettorale. Grasso mette in relazione le sue critiche alla mera abolizione del Senato proprio con l'entrata in vigore dell'Italicum. "Una Camera di riflessione aiuta la democrazia. Dobbiamo rafforzare i paletti della democrazia" perché con la nuova legge elettorale ''avremmo un sistema maggioritario con premio di maggioranza per cui una piccola minoranza del 20-25% può ottenere la maggioranza e decidere sulla forma di governo, su tutto, senza contrappeso. E' qualcosa su cui riflettere".

Insomma ''mi sembra di essere il bambino che dice 'il Re è nudo'. Mi permetto, volendo rimanere super partes, di rivendicare il diritto di poter esprimere le mie opinioni. Io non sono né un parruccone né un conservatore né un portavoce dei senatori''. Ma ''voglio aiutare il presidente Renzi per non farlo trovare davanti a ostacoli. I numeri a palazzo Madama rischiano di non esserci, basta ascoltare le prese di posizione di Forza Italia''.

In linea con il premier Walter Veltroni che, nel corso de 'L'intervista' su SkyTg24, definisce una ''proposta intelligente'' l'annunciata riforma di Palazzo Madama. Quanto all'intervista di Grasso, per Veltroni il presidente del Senato "interpreta lo stato d'animo dell'assemblea" che rappresenta, ma oggi "non possiamo più consentirci mezze riforme" e "il bicameralismo tradizionale". Altolà a Grasso dal vicesegretario del Pd, Debora Serracchiani: ''E' un presidente di garanzia ma credo anche che, essendo stato eletto nel Pd, debba accettarne le indicazioni".

Dalla maggioranza Angelino Alfano twitta che il Nuovo centrodestra è per la ''riforma del Senato. Subito. Conservatori e difensori dell'esistente ci troveranno dall'altra parte" mentre Forza Italia, con il capogruppo Renato Brunetta, chiede l'intervento del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, davanti a quella che definisce ''una crisi istituzionale senza precedenti tra la seconda carica dello Stato e il presidente del Consiglio". Un conflitto davanti a cui Brunetta si domanda ''quale sia la credibilità politica e istituzionale del presidente del Consiglio nel momento in cui assume impegni con gli alleati, con gli avversari e con il Paese. L'Italia non può permettersi in questo momento avventurismo e incertezza''.

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