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Obama: "Terroristi vogliono odio, noi libertà". Renzi, Merkel e Cameron domenica a Parigi

09 gennaio 2015 | 19.56
LETTURA: 3 minuti

Il premier italiano: "Non ci sono segnali precisi di rischio in Italia ma abbiamo un elevato livello di allerta". Leader europei domenica nella capitale francese per la marcia repubblicana convocata dal Partito socialista di Hollande contro il terrorismo

Omaggi alle vittime di Charlie Hebdo (Xinhua)
Omaggi alle vittime di Charlie Hebdo (Xinhua)

Il mondo si stringe intorno alla Francia dopo l'assedio terroristico vissuto in questi giorni. "Il terrorismo vuol dire odio e sangue. Noi vogliamo speranza e libertà, ciò che la città di Parigi ha rappresentato in questi giorni", ha detto il presidente americano Barack Obama dopo la conclusione dei due blitz che hanno portato all'uccisione dei terroristi responsabili della strage a Charlie Hebdo e dell'attentatore di Montrouge.

Il leader della Casa Bianca ha aggiunto che "è importante che i francesi sappiano che gli americani sono al loro fianco. Siamo con loro perché abbiamo valori che condividiamo".

Solidarietà ai francesi arriva anche dai leader europei. Domenica, tra gli altri, il premier italiano Matteo Renzi, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy e il premier britannico David Cameron saranno a Parigi per partecipare alla marcia repubblicana convocata dal Partito socialista di Hollande per dare una risposta unitaria al terrorismo. "Dimanche je serais avec Hollande a Paris. #JeSuisCharlie Non permetteremo alla paura di cambiarci #Europa", ha scritto Renzi in un tweet.

Renzi, ospite di 'Otto e mezzo', è tornato sui fatti di Parigi e sulla minaccia terroristica in Europa. "Non abbiamo segnali precisi e puntuali che portano a considerare il nostro Paese come ad elevata probabilità" di rischio terrorismo, "ma ci muoviamo come se lo fossimo e abbiamo un elevato livello di allerta. I sistemi di intelligence e i servizi fanno il loro lavoro", ha detto il premier. "Oggi piange il cuore di Parigi e dell'Europa. A Hollande ho fatto arrivare l'affetto di tutta l'Italia - ha continuato Renzi che oggi ha sentito il presidente francese al telefono -. Su questo non ci devono essere divisioni. Voglio fare un appello all'unità, lo dico perché vedo delle polemiche: di fronte al terrorismo l'Italia e l'Europa sono unite". "Dobbiamo andare verso una intelligence unita, servizi e diplomazia europei sempre più uniti. Questo diremo anche martedì a Strasburgo", ha aggiunto il premier. "Il problema non è Schenghen, il nemico alla frontiera"; "la pena di morte e la chiusura delle barriere sono banalità, frasi fatte: c'è bisogno di una strategia che vada oltre l'emozione del momento", ha sottolineato ancora il premier.

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