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Renzi: "Emergenza crescita, ora o mai più!"

28 settembre 2019 | 11.33
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"Archiviata l'illogica pretesa di Salvini e le farneticanti dichiarazioni sull'euro dei suoi consiglieri ora bisogna correre. Perché abbiamo un'emergenza crescita molto seria. E va affrontata subito". Così Matteo Renzi in un suo intervento pubblicato oggi dal Sole 24 ore, dove sottolinea che "avere evitato elezioni anticipate in piena sessione di bilancio è stato un miracolo e soprattutto un toccasana per l'economia".

Renzi aggiunge come "i mercati hanno brindato, lo spread è sceso, l'Europa è tornata a fidarsi. E il fatto che alla guida del Mef ci sia una persona seria come Roberto Gualtieri è un grande passo in avanti". Per il leader di Italia Viva bisogna puntare alla crescita: "Crescita, crescita, crescita. Aver mandato a casa Salvini ha tolto la pressione dei mercati. Ma guai a cantar vittoria: ora bisogna crescere!", chiosa.

L'ex premier torna poi a garantire il suo appoggio al governo "Italia Viva sostiene l'esecutivo e lo incalza non sulle poltrone, ma sullo sviluppo", dice, rivendicando il lavoro fatto con "le nostre manovre di bilancio" con le quali "l'Italia è cresciuta". Perché "chi dice che l'Italia non cresce da vent'anni mente sapendo di mentire". "Dunque non tutti i governi sono uguali - aggiunge l'ex premier. Se si fanno misure pro-business, la crescita arriva. E con la crescita, aumentano i lavoratori".

Tornando al presente Renzi annuncia che "alla Leopolda, dal 18 al 20 ottobre, presenteremo un Piano di investimenti sostenibili più ambizioso di quello lanciato da Angela Merkel per il governo tedesco. La Germania è molto più in ritardo dell'Italia rispetto al target di riduzione di emissioni inquinanti. Per questo dobbiamo puntare in alto: vogliamo fare meglio della Germania, possiamo farlo".

Renzi assicura quindi che la crescita e gli investimenti in Italia sono possibili."Abbiamo oggi solo una strada di un gigantesco piano di investimenti, pubblici e privati. E il bello è che i soldi ci sono: il blocco è esclusivamente di natura burocratica o politica". "Ci sono 36 miliardi di euro da spendere nelle grandi opere - dice il leader di Italia Viva, snocciolando le cifre - Non solo la Torino-Lione, intendiamoci. Penso alla SS 106 in Calabria, a parte della Napoli-Bari, all'Alta velocità tra Veneto e Lombardia, al Terzo valico in Liguria, alle opere pubbliche ferroviarie e stradali ritardate in Sicilia".

Renzi aggiunge come si debba pensare anche "al piano di infrastrutturazione digitale, vero volàno contro l' abbandono e lo spopolamento di intere aree del Paese; alla politica energetica; a sbloccare il piano periferie nei comuni; a rimettere in funzione le unità di missione sul dissesto idrogeologico (Casa Italia) e sull' edilizia scolastica; ad assicurare un piano Casa che dia certezze ai privati dopo l'abolizione dell' Imu, ma anche prospettive all' edilizia residenziale popolare. Non si tratta di trovare le risorse, ma di spendere bene quelle che già ci sono", conclude l'ex premier.

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