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Renzi: "La stabilità più importante è quella dei nostri figli"

16 settembre 2016 | 10.18
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"Tutto ciò che serve per rimettere a posto l'edilizia scolastica dopo il terremoto va liberato dalle grinfie delle regole di stabilità, perché la stabilità più importante è quella dei nostri figli". Lo ha affermato il presidente del Consiglio Matteo Renzi, a margine del prevertice organizzato dal Partito Socialista Europeo in un hotel di Bratislava, dove il premier ha incontrato anche il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker

"L'Europa è il più grande sogno mai fatto da una comunità politica, un sogno realizzato - ha detto il presidente del Consiglio prima di recarsi al castello, sede del vertice informale dei leader Ue a 27, senza la Gran Bretagna - Però, dopo che ci ha dato 70 anni di pace, bisogna far sì che ci dia anni di futuro, di valori, di identità".

"Penso che noi in queste ore - ha sottolineato il premier - riporteremo con forza la nostra idea che abbiamo messo in legge di stabilità del 2016, un euro investito in sicurezza significa un euro investito in cultura, e quindi mettere soldi anche sui teatri, sulle scuole, sugli asili nido, non soltanto sulle necessarie iniziative su investimenti e infrastrutture". "Ora la cosa fondamentale oggi qui è lavorare tutti insieme perché l'Europa abbia un'identità, un cuore, un'anima - ha continuato - E noi siamo molto impegnati in questa direzione".

Renzi ha poi aggiunto che in Europa oggi c'è "un buon clima" e che il presidente della Commissione Europea ha fatto "un buon intervento" nell'aula di Strasburgo l'altroieri. "Stamattina - ha detto il premier - l'incontro fondamentale era con i socialisti europei. Poi gli incontri con Juncker, con Schulz, con gli altri colleghi, sono incontri che si fanno quotidianamente. Trovo un buon clima in questo momento, perché mi sembra paradossalmente che ciò che è avvenuto con il Regno Unito possa permettere all'Europa di fare una riflessione molto seria. Prendiamo dalla brutta notizia della Brexit tutto ciò che ci serve per rilanciare sulla linea che abbiamo sempre detto".

"Juncker - ha chiosato Renzi - ha fatto un buon intervento al Parlamento Europeo, perché ha parlato di investimenti, Africa e servizio civile universale, chiamandolo in un altro modo. Quindi bene, l'Europa si muova. In soldoni, se l'Europa si occupa un po' meno di regole e di burocrazia e un po' più di questioni fondamentali del nostro Paese, credo che sia un fatto positivo per tutti. Del nostro Paese e del nostro Continente".

Quanto al dibattito di ieri sera a Bologna sul referendum costituzionale con il presidente dell'Anpi Carlo Smuraglia, il premier ha detto di essere "molto contento". "E' andato molto bene - ha spiegato Renzi - perché dimostriamo che c'è la possibilità di dialogare e di discutere civilmente e pacatamente. Poi è chiaro che chi vuole cambiare vota sì e chi vuole lasciare le cose come sono vota no".

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