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Report Rai, Corte Conti apre fascicolo su presunte fatturazioni fittizie

16 febbraio 2022 | 11.17
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La vicenda si riferisce a un video registrato a insaputa del conduttore Ranucci nel 2014 e rilanciato di recente dal Riformista

Immagine di repertorio (Fotogramma/Ipa)
Immagine di repertorio (Fotogramma/Ipa)

Presunte fatture fittizie della trasmissione Report, la Procura regionale della Corte dei Conti per il Lazio, guidata dal presidente Pio Silvestri, ha aperto un fascicolo. Al centro della vicenda ci sarebbero le presunte fatturazioni fittizie di cui il conduttore della trasmissione, Sigfrido Ranucci, parla in un video registrato a sua insaputa nel 2014 e rilanciato di recente dal Riformista. Ora, in seguito alle notizie di stampa, la Procura contabile ha aperto un fascicolo.

"Presentata come scoop una bufala già passata in giudicato. L'audio che mi riguarda era stato presentato dal sindaco Flavio Tosi ai magistrati con l'intento di fermare un'inchiesta su di lui", ha scritto su Facebook il conduttore di Report Sigfrido Ranucci nei giorni scorsi aggiungendo: "Tosi mi aveva fatto registrare dai suoi uomini nel 2014. Era stato manipolato secondo una perizia e Tosi era stato condannato per diffamazione nei miei confronti a circa 2 anni. La stessa denuncia che prenderà Aldo Torchiaro e il suo direttore". E ha precisato: "La presunta fonte ben informata interna a #Report non è informata. Le fatture non le fa Report e ogni materiale è sottoposto a controllo. Questo il terzo dossier falso sul sottoscritto".

Ieri la replica dell'avvocato di Ranucci all'Adnkronos. "Le fatturazioni fittizie da parte di Ranucci non sono state mai fatte, né vere né finte. Ranucci, in quell'incontro al ristorante con chi lo ha filmato a sua insaputa, ha bluffato per verificare la esistenza o meno del video hard con il quale Tosi poteva essere eventualmente ricattato. Ranucci ha bluffato anche quando ha assicurato agli interlocutori di avere entrature nei Ros e persino nei servizi segreti. E la stessa sentenza del dicembre 2019, che ha definito la vicenda, ha escluso attività di dossieraggio o di compravendita di materiale di inchiesta da parte dalla Rai, evidenziando come Ranucci abbia millantato la possibilità di fare fatture fittizie o di chiedere l'intervento di un suo amico dei Ros solo allo scopo di raccogliere prove necessarie all'inchiesta", ha detto Luca Tirapelle, che ha seguito tutta la vicenda.

Tirapelle ieri mattina aveva anche evidenziato come la sentenza escluda, "sulla base di testimonianze", che ci siano "fondi neri Rai usati per acquistare materiale utile all'inchiesta di Report o per effettuare attività di dossieraggio ai danni di politici di qualsiasi schieramento". Un'ultima annotazione da parte dell'avvocato aveva riguardato la querelle sulla novità rappresentata dai video pubblicati in questi giorni: "Non sono video inediti, giravano sui social già 8 anni fa".

Barachini scrive a vertici Rai: "Azienda faccia chiarezza e informi Vigilanza su caso Report"

Il presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, Alberto Barachini, a quanto apprende l'Ankronos, oggi, al termine dell'Ufficio di presidenza della Bicamerale, ha inviato una lettera a presidente e amministratore delegato della Rai sul caso Report chiedendo che la bicamerale venga informata passo dopo passo sulle verifiche in corso da parte dell'Azienda ed evidenziando la necessità di una nuova audizione ad hoc sul caso Report con particolare attenzione agli aspetti legati alla contabilità del Servizio Pubblico radiotelevisivo.

"Come noto, con riferimento a quanto scaturito durante l'audizione dell'Amministratore delegato dell'8 febbraio scorso presso questa Commissione - ripercorre i fatti la missiva scritta da Barachini al termine dell'Udp di questa mattina - sono stati depositati dall' onorevole Ruggieri e dal senatore Faraone uno scambio di messaggi tra gli stessi parlamentari ed il conduttore della trasmissione Report, Sigfrido Ranucci, corrispondenza che è stata poi trasmessa all'Azienda per ogni eventuale valutazione. Successivamente, è stato reso noto che la Direzione Internal Audit ha avviato la relativa istruttoria. Nei giorni successivi, alcuni video apparsi sul sito di un quotidiano d'informazione hanno messo in evidenza presunte modalità con cui la stessa trasmissione Report ed il suo conduttore acquisirebbero il materiale da utilizzare nella realizzazione dei servizi d'inchiesta. Si fa tra l'altro riferimento all'invio di materiale anonimo e a forme di fatturazione quanto meno discutibili le quali, se davvero verificatesi, potrebbero configurare un danno erariale oltre ad un danno alla stessa immagine e credibilità dell'Azienda".

"Non sfuggirà alla Vostra sensibilità che le vicende richiamate meritano di essere attentamente approfondite - rileva Barachini - in primo luogo a tutela dell'Azienda e della stessa trasmissione Report. In tale ottica, dunque, la Commissione, che ho l'onore di presiedere, ha concordato sull'esigenza che sia costantemente e tempestivamente aggiornata circa l'apertura, gli sviluppi e gli esiti puntuali derivanti dall'Audit, con l'ulteriore richiesta di precisare l'oggetto specifico su cui le procedure di verifica interna si sono concentrate. In considerazione della delicatezza degli episodi e delle circostanze indicate, la Commissione ha condiviso la necessità di svolgere in tempi solleciti una Vostra audizione per acquisire elementi informativi e chiarimenti utili a fare piena luce in particolare sulle modalità e le procedure di acquisto dei video che la trasmissione Report impiega nella predisposizione dei propri servizi d'inchiesta ed in generale sulle attività compiute allo scopo di coordinare e controllare gli acquisti aziendali, nell'ottica di una efficace e efficiente razionalizzazione dei costi e di un corretto impiego delle risorse pubbliche".

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