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Resistenza, La Russa: "Mi scuso con chi si è sentito offeso"

01 aprile 2023 | 15.12
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Il presidente del Senato fa ammenda dopo le frasi pronunciate sulla strage di via Rasella: "Ho sbagliato a non sottolineare che i tedeschi uccisi erano nazisti". Pd attacca: "Le scuse non bastano"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Spiace sinceramente che nell'ambito di una lunga intervista rilasciata a Libero, a seguito delle mie poche parole in risposta ad una precisa domanda sulle pretestuose critiche indirizzate a Giorgia Meloni in occasione delle celebrazioni per l'eccidio delle Fosse Ardeatine - a cui ho più volte partecipato con profondo sdegno e commozione - sia nata una polemica più ampia di quella che volevo chiudere. Al riguardo, non ho difficoltà a precisare che ho sbagliato a non sottolineare che i tedeschi uccisi in via Rasella fossero soldati nazisti ma credevo che fosse ovvio e scontato oltre che notorio". Così il Presidente del Senato Ignazio La Russa.

"Non so poi se effettivamente è errata la notizia, più volte pubblicata e da me presa per buona, che i riservisti altoatesini inquadrati nella Polizia tedesca facessero anche parte della banda militare del corpo - aggiunge la seconda carica dello Stato - . Anzi, quel che è certo, è che proprio per evitare polemiche mi sono volutamente astenuto nel dire che sull'azione partigiana di via Rasella molti, anche di sinistra, sono stati assai critici. Mi sono limitato a dire 'non è stata una delle pagine più gloriose della Resistenza partigiana'. Fatte salve le persone che hanno commentato pretestuosamente e in prevenuta malafede, voglio invece scusarmi con chi anche in forza di resoconti imprecisi abbia comunque trovato motivi di sentirsi offeso".

PD - Ma le polemiche non si placano. Per la segretaria del Pd, Elly Schlein, "La Russa è adatto a ricoprire il ruolo si presidente del Senato? No. L'ho detto anche ieri: le parole di La Russa sono inaccettabili" tanto più per "il ruolo che ricopre". "E non bastano le scuse" di La Russa, aggiunge Schlein. "Non è neanche la prima volta, è una storia quotidiana: c'è un tentativo di riscrivere la storia, cercando di negare il contributo della Resistenza e dell'antifascismo alla scrittura della Costituzione in cui tutti, soprattutto chi ha ruoli istituzionali, si dovrebbero riconoscere".

Secondo Stefano Bonaccini "ui non siamo più nel campo delle gaffe. La Russa ne ha inanellate una serie e a me pare di poter dire che la seconda carica dello Stato è ricoperta da una persona che non è in grado di ricoprire quell'incarico". "Si fa revisionismo raccontando bugie solo perché si ha timore di certificare che l'Italia è una Repubblica nata sull'antifascismo. Cosa dobbiamo fare, tornare a dire che fascismo e nazismo hanno fatto anche cose buone? Ma stiamo scherzano? Se La Russa vuole, lo porto con me a Marzabotto o alla 'buca' di Susano dove i nazisti lanciavano in aria i neonati e sparavano? Perché questo è successo". "Per me le parole di La Russa sono vergognose. Se poi mi chiedete se la Meloni è fascista - ribadisce - rispondo di no ma lei ha dovere di togliersi dosso un po' di gente che al fascismo è un po' troppo abituata".

M5S - "Il presidente del Senato, al di là del fatto che è la seconda carica dello Stato, spesso si lascia andare a dei revisionismi raffazzonati. Fa dell'analisi storica, che è una cosa seria, una sorta di insalata alla russa. Queste boutade non sono accettabili da chi riveste il ruolo di seconda carica del Stato", afferma il leader M5S Giuseppe Conte a margine della manifestazione dell'edilizia a Roma. Quanto al "chiedere le dimissioni a ogni uscita di La Russa - aggiunge - si sarebbe già dovuto dimettere tante volte. Noi confidiamo che prosegua nel suo incarico con maggiore responsabilità".

A rincarare la dose è anche il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni: "Le parole di La Russa sono davvero degne della peggior paccottiglia revisionista fascista, ed è evidente che è incompatibile con la carica che ricopre, perché le sue parole gettano vergogna sulle Istituzioni repubblicane. La verità è che dovrebbe semplicemente dimettersi e non lo farà, ma almeno risparmi al Paese e agli italiani la vergogna continua a poche settimane dal 25 aprile di cercare di riscrivere la storia".

Toni ancora più aspri dal portavoce di Unione popolare Luigi de Magistris per il quale "Ignazio La Russa, che ha in casa il busto di Mussolini, è un fascista divenuto in sfregio alla Costituzione presidente del Senato. Farà e faranno di tutto per modificare la storia con un processo di revisionismo. E sempre compito degli antifascisti rimettere a posto la storia".

La Lega si smarca affermando, con il senatore Claudio Durigon, che "fascismo e nazifascismo hanno in qualche modo rovinato l'Italia in quegli anni e non credo che oggi possano più tornare, per nostra fortuna. L'antifascismo è stato sicuramente, con i partigiani, una cosa utilissima all'Italia e se oggi abbiamo questa democrazia è proprio grazie a questo".

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