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Siria: ribelli addestrati da Usa rifiutano guerra con al-Nusra dopo rapimenti

06 agosto 2015 | 17.14
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Dubbi su efficacia missione

Siria: ribelli addestrati da Usa rifiutano guerra con al-Nusra dopo rapimenti

I ribelli siriani addestrati dagli Stati Uniti in Turchia si sono rifiutati di combattere contro il Fronte al-Nusra, affiliato ad al-Qaeda, dopo una serie di rapimenti condotta dai miliziani ai danni dei combattenti moderati nel nord ovest della Siria. Una fonte della Divisione 30 ha anche detto che i ribelli si oppongono ai raid aerei americani condotti negli ultimi giorni contro il Fronte al-Nusra. La presa di posizione dei ribelli complica ulteriormente la strategia americana in Siria, che ha subito una serie di rinvii e passi indietro e che, dall'inizio del programma di addestramento, ha portato al dispiegamento solo di una cinquantina di combattenti contro lo Stato Islamico.

''Con tutto l'immenso potere militare di cui dispongono gli Stati Uniti, l'inizio della missione non è altro che una fonte di imbarazzo e, se ci sono speranze che abbia successo, serve che lo dimostri presto'', ha detto al Guardian Charles Lister, esperto di gruppi ribelli siriani presso il Brookings Doha Center. Il Fronte al-Nusra ha lanciato una campagna di attacchi e sequestri contro i ribelli addestrati dagli Usa subito dopo l'arrivo in Siria del primo contingente di 50-60 uomini dalla Turchia.

Il 30 luglio il gruppo affiliato ad al-Qaeda, i cui miliziani hanno giurato fedeltà al successore di Osama bin Laden Ayman al-Zawahiri, ha rapito 20 ribelli appena rientrati dalla Turchia, dove avevano partecipato al programma di addestramento ed equipaggiamento gestito dagli Usa. Il giorno dopo la coalizione militare a guida americana ha condotto raid aerei contro al-Nusra a nord di Aleppo. Sono seguiti attacchi di al-Nusra contro la sede della Divisione 30, culminata con l'uccisione di cinque ribelli e il ferimento di altri 18. Due giorni fa il rapimento di altri cinque ribelli addestrati dagli Usa da parte di al-Nusra.

In risposta, la Divisione 30 ha diffuso un comunicato per annunciare che non combatterà contro al-Nusra e si concentrerà nella lotta allo Stato Islamico e al regime del presidente Bashar al-Assad. ''La Divisione 30 è stata formata da rispettabili figli della Siria per liberare la nazione dalle bande armate di Assad e da Daesh'', si legge in un comunicato nel quale viene usato l'acronimo arabo dell'Is. ''La Divisione 30 si impegna davanti al popolo siriano a rispettare i principi in base ai quali è stata formata e a non entrare in battaglie di parte con singole fazioni. Non ha combattuto e non combatterà il Fronte al-Nusra o altre fazioni qualunque sia il loro nome o l'ideologia'', prosegue il testo.

Una fonte interna alla Divisione 30 ha quindi detto al Guardian che ci sono ancora ribelli che vengono addestrati dagli Usa in Turchia e che si oppongono ai raid aerei americani contro al-Nusra. ''Non abbiamo nulla a che vedere con i raid della coalizione, questa è la verità e da oggi in poi noi ci opponiamo ai raid contro le strutture del Fronte al-Nusra - ha detto la fonte - Il nostro obiettivo è chiaro: prima Daesh, poi il regime'' di Damasco.

Le dichiarazioni mettono in dubbio l'influenza Usa sui ribelli addestrati. ''Il gruppo quasi certamente non crede in tutto quello che dice, compresa l'avvesrità rispetto ai raid Usa su al-Nusra, ma è difficile biasimarli per il tentativo che compiono per recuperare credibilità sul campo - ha fatto notare Lister - La maggior parte dell'opposizione vede la Divisione 30 e la missione di addestramento ed equipaggiamento (da parte Usa, ndr) con molti sospetti. Non solo per la mancanza di focus sul regime, ma per l'inizio disastroso che hanno avuto i primi 54 combattenti''.

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