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Ricerca: allarme internisti Fadoi, in 5 anni - 38% studi indipendenti (2)

12 marzo 2014 | 12.33
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(Adnkronos Salute) - La strada della ricerca no-profit è in salita, ricordano gli internisti. Sono, infatti, molti gli ostacoli da superare. Le aziende del Ssn raramente dispongono di fondi ad hoc per coprire i costi aggiuntivi legati a queste ricerche, come verrebbe loro richiesto dal decreto ministeriale del 2004 promulgato proprio per creare condizioni favorevoli alla ricerca no-profit nel nostro Paese. Alcuni recenti interventi legislativi come quello sulla privacy e soprattutto sulle assicurazioni per gli studi clinici pongono non indifferenti difficoltà alla ricerca indipendente. Infine, ricorda Fadoi, esiste un problema di disponibilità e di accessibilità delle risorse messe a disposizione dalle istituzioni regionali, nazionali ed europee, che non favorisce la competitività del nostro sistema di ricerca in una realtà globalizzata sempre più sfidante.

"La ricerca indipendente è una componente essenziale per migliorare la pratica clinica - ha affermato Mauro Campanini, presidente nazionale della Fadoi - perché svolge un ruolo molto importante sul fronte della sanità pubblica: consente di coprire un bisogno di conoscenze in quei settori non sufficientemente coperti dalla ricerca 'commerciale' finalizzata allo sviluppo industriale di farmaci o presidi medici. Soprattutto, nel campo della medicina interna, la ricerca consente di osservare quelle aree meno legate all’evidenza della pratica clinica, in particolare nell’area della complessità. Per questo grazie alla Fondazione Fadoi stiamo portando avanti lo studio Complimed che valuterà proprio questi aspetti. Ma per rendere sempre più efficace la nostra attività di ricerca ci confronteremo anche con i ricercatori provenienti da tutta Europa con l’obiettivo di raccogliere esperienze e spunti”.

E la ricerca indipendente è anche garanzia di trasparenza correttezza ed efficacia. "Si va sempre più accreditando la tendenza, anche su richiesta delle attività regolatorie - spiega Giancarlo Agnelli, direttore Dipartimento ricerca clinica Fadoi - di dedicare una particolare attenzione alla fase di studio post registrativa degli interventi sanitari di natura farmacologia, e non solo, che vengono proposti. Ed è proprio in questa fase che la ricerca indipendente, portata avanti dalle associazioni no profit, assume una valenza essenziale: è, infatti, la sede naturale per condurre una ricerca trasparente, corretta e adeguata allo scopo. Una ricerca in grado di offrire risultati di comprovata efficacia, come dimostrano i risultati ottenuti dal Dipartimento di ricerca della Fadoi che si candida ad offrire, con la sua rete di oltre 300 ospedali, il suo contributo alla ricerca clinica nel nostro Paese".

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