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Ricerca: Arisla, scoperta gene Sla dimostra alto livello scienziati italiani

31 marzo 2014 | 12.38
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Milano, 31 mar. (Adnkronos Salute) - Il traguardo raggiunto dai ricercatori italiani che hanno identificato un nuovo gene principale causa della sclerosi laterale amiotrofica, dimostra "che nel nostro Paese è possibile fare ricerca ad altissimo livello e con straordinari risultati". Ne è convinto Mario Melazzini, presidente di Arisla, fondazione italiana di ricerca per la Sla, fra gli enti finanziatori dello studio 'made in Italy' che si è guadagnato la copertina di 'Nature Neuroscience'.

"La ricerca, svolta secondo criteri metodologicamente validati e finanziata secondo principi meritocratici, viene ancora una volta premiata", commenta il medico, malato di Sla, che è anche assessore alle Attività produttive, ricerca e innovazione della Regione Lombardia. Gli autori dello studio sono i ricercatori italiani del consorzio 'Italsgen', che riunisce 14 centri universitari ed ospedalieri italiani che si sono uniti per la lotta contro la Sla. Arisla ha contribuito a finanziare la parte italiana della ricerca, nell'ambito del progetto 'Sardinials', risultato tra i vincitori del Bando Arisla 2011. Il progetto italiano è stato sostenuto anche con il contributo della Fondazione Vialli e Mauro per la ricerca e lo sport Onlus, della Figc, del ministero della Salute e della Comunità europea nell'ambito del Settimo Programma Quadro.

"Quest'ultimo risultato - sottolinea Melazzini - conferma la serietà del metodo di lavoro adottato da Arisla nel dare valore all'eccellenza scientifica dei nostri ricercatori, quale unica opportunità per dare risposte alle domande di chi sta aspettando una cura. Ad oggi Arisla ha potuto sostenere 71 gruppi di ricerca, per oltre 100 ricercatori. Dal 2009 sono stati investiti in attività di ricerca 6,5 milioni di euro, con il finanziamento di 36 progetti scientifici. In pochi anni abbiamo saputo qualificarci come punto di riferimento nei confronti della comunità scientifica nazionale e internazionale, per il sostegno alla ricerca sulla Sla. Quanto fatto è merito dell'entusiasmo e delle competenze messe in campo da molteplici soggetti, che desidero ringraziare ancora una volta per l'impegno e che mi auguro possano tutti insieme, prima possibile, arrivare a identificare terapie per la Sla".

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