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Ricerca: avviata a Milano mappatura genomica anomalie autismo (3)

31 marzo 2014 | 10.20
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(Adnkronos Salute) - Vi contribuisce spesso anche l'evidenziarsi sempre più marcato di difficoltà relazionali e cognitive negli anni di asilo. I principali criteri adottati per diagnosticarlo prevedono la rilevazione di quella compromissione qualitativa dell'interazione sociale, della comunicazione mediante il linguaggio e mediante i gesti, nonché i comportamenti ripetitivi o le fissazioni e le difficoltà cognitive già accennate. La sindrome autistica si trova a volte associata ad altri disturbi del sistema nervoso centrale, come l'epilessia o varie sindromi genetiche, quali la sindrome di Rett o di Down. Dalle linee guida dell'Istituto superiore di sanità sulle terapie farmacologiche e riabilitative oggi disponibili, emerge che in attesa dei farmaci del futuro, le terapie di comprovata efficacia "siano ancora poche", spiegano dal Campus. Si tratta soprattutto di terapie comportamentali e psicoeducative, tra le quali alcune prevedono il coinvolgendo dei genitori e non solo del bambino.

"Il fattore preponderante all'origine dell'autismo - puntualizza Persico - è senz'altro quello genetico, ma sono stati anche individuati fattori ambientali che possono causare da soli la malattia, se l'esposizione a essi avviene in fase prenatale, come alcune infezioni virali oppure le conseguenze sul feto dell'assunzione di farmaci anti-epilettici nel primo o secondo trimestre di gravidanza da parte della madre. Altri studi starebbero anche comprovando una relazione tra l'autismo e l'esposizione ad alcuni pesticidi, sempre in fase prenatale. Tutte le altre ipotesi risultano prive di evidenze sufficienti, quando non sono addirittura vere e proprie leggende metropolitane". In questo modo, si è oggi in grado d'individuare l'origine dell'autismo in almeno il 20% dei casi. Questa percentuale sta però aumentando, grazie alle nuove tecnologie genomiche. "Questo tipo di conoscenze, relative al singolo paziente - prosegue Persico - rappresentano il pre-requisito fondamentale per strutturare nuove terapie molecolari personalizzate, che ci permetteranno tra alcuni anni di curare in modo risolutivo l'autismo". (segue)

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