(Adnkronos Salute) - Ora, con la scoperta della possibilità di alimentarli grazie al 'wireless', ovvero la comunicazione tra dispositivi elettronici senza l'uso di cavi, è stata aperta la strada allo sviluppo di nuove possibilità per la medicina e la farmacologia. "Abbiamo bisogno di rendere questi strumenti più piccoli possibile - spiega Poon - così da impiantarli più facilmente e in profondità nel corpo".
Secondo lo studio questa scoperta apre le porte ad una nuova generazione di microimpianti programmabili: sensori per monitorare in profondità le funzioni vitali all'interno del corpo; elettrostimolatori per cambiare i segnali neurali nel cervello; infine, sistemi che possano aiutare a somministrare i farmaci in target spesso irrangiungibili dalle terapie tradizionali.