(Adnkronos Salute) - "L'obiettivo originario del nostro progetto - afferma Nicola Segata, ricercatore all'Università di Trento e coautore dello studio - era quello di identificare tutti i batteri presenti nei sistemi riproduttivi maschile e femminile. Non stavamo cercando specificamente la presenza di Wolbachia, ma abbiamo trovato questo nuovo ceppo del batterio nelle zanzare Anopheles grazie alle nostre analisi computazionali".
Dopo questa scoperta, si passerà a verificare se il ceppo di Wolbachia identificato nella zanzara Anopheles ha proprietà anti-malariche: "Se questa strategia dovesse avere successo - aggiunge Francesco Baldini, ricercatore all'Università di Perugia e coautore dello studio - si potrebbe efficacemente ridurre la minaccia globale della malaria sfruttando un'infezione già presente negli insetti che veicolano l'infezione".