(Adnkronos Salute) - "I risultati - spiega Manuela Sironi dell'Irccs Medea - hanno indicato che la selezione naturale ha agito in modo pervasivo su questi geni e ciò è avvenuto nel corso di milioni di anni. Per comprenderlo abbiamo analizzato anche i genomi di altri mammiferi, per identificare le regioni in cui la pressione selettiva è stata più forte. Abbiamo inoltre identificato eventi selettivi specifici della nostra specie. Uno di questi coinvolge una variante che conferisce suscettibilità al morbo di Crohn, evidenziando il legame che esiste tra infezioni e malattie infiammatorie croniche".
"Queste analisi - aggiunge Mario Clerici, dell'università degli Studi di Milano e della Fondazione Don Gnocchi - possono aiutarci a isolare nuove varianti genetiche che predispongano o proteggano da specifici patogeni. Ad esempio, lo studio ci ha consentito di identificare una variante che causa una mutazione aminoacidica nella proteina langherina, coinvolta nella risposta immunitaria mucosale, e di dimostrare come tale variante protegga dall'infezione da Hiv".