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Ricerca: nel cervello l'area dell'azzardo, 'inganna' chi gioca

07 aprile 2014 | 14.17
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Milano, 7 apr. (Adnkronos Salute) - (Embargo alle 21) - Diventare un 'addicted' del gioco d'azzardo può essere una questione di testa. O meglio di scherzi della mente. Un team di scienziati ha infatti identificato una parte del cervello collegata a questa forma di dipendenza. Alle prese con l'azzardo, spesso le persone hanno una percezione distorta delle loro possibilità di vincere a causa di un certo numero di errori di pensiero chiamati distorsioni cognitive. Da una nuova ricerca britannica, guidata dallo scienziato Luke Clark all'università di Cambridge e pubblicata oggi su 'Pnas', emerge che un danno cerebrale all'insula - area con un ruolo chiave nelle emozioni - interrompe questi errori di pensiero legati alla dipendenza dal gioco. Dunque è in questa zona cerebrale che affonderebbe le radici l'ossessione per l'azzardo. L'ipotesi è che sia iperattiva nei giocatori patologici.

Gli scienziati sono partiti da un'osservazione pratica su alcune dinamiche che si innescano nell'azzardo: le vincite mancate 'per un soffio', per esempio, sembrano incoraggiare ulteriormente al gioco, anche se non sono diverse da qualsiasi altra perdita. In una sequenza casuale come lanciare una moneta e vedere uscire 'testa', si è portati a pensare che 'croce' sia il risultato del prossimo lancio. Questo meccanismo è noto come la 'falsa credenza del giocatore d'azzardo'. Gli esperti sottolineano che ci sono sempre più evidenze del fatto che i giocatori problematici sono particolarmente inclini a queste erronee credenze. E partendo da questo hanno esaminato le basi neurologiche delle convinzioni sbagliate nei pazienti con lesioni in diverse parti del cervello. Solo così, assicura Clark, "possiamo vedere se una regione del cervello è effettivamente necessaria per eseguire un determinato compito". (segue)

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