(Adnkronos Salute) - "E 'importante sottolineare che l'intelligenza è influenzata da molti fattori genetici e ambientali - precisa la ricercatrice - Il gene che abbiamo identificato spiega solo una piccola parte delle differenze nella capacità intellettuale, quindi - puntualizza - non è 'il gene dell'intelligenza"'. I ricercatori hanno esaminato oltre 54.000 varianti genetiche che potevano essere coinvolte nello sviluppo del cervello. Scoprendo che, in media, gli adolescenti portatori di una particolare variante del gene, hanno una corteccia più sottile nell'emisfero cerebrale sinistro, in particolare nel lobi frontali e temporali. E totalizzano anche risultati meno positivi nei test di abilità intellettuale.
La variazione genetica riguarda l'espressione del gene Nptn, che codifica per una proteina che agisce a livello delle sinapsi neuronali e, quindi, influisce sulla comunicazione delle cellule cerebrali. Per confermare i risultati ottenuti, i ricercatori hanno studiato il gene 'nel mirino' nelle cellule di topo e di cervello umano. I ricercatori hanno scoperto che il gene ha un'attività diversa negli emisferi destro e sinistro del cervello, cosa che può rendere quest'ultimo più sensibili agli effetti delle mutazioni di Nptn. I risultati suggeriscono che alcune differenze nella capacità intellettuale possono derivare dalla funzione ridotta del gene in determinate regioni dell'emisfero cerebrale sinistro.
Risultati interessanti, anche se la variazione genetica identificata in questo studio rappresenta solo lo 0,5% di quella totale dell'intelligenza. Tuttavia, concludono gli autori, la scoperta potrebbe avere importanti implicazioni per la comprensione dei meccanismi biologici alla base di numerosi e diversi disturbi, come la schizofrenia o l'autismo.