(Adnkronos Salute) - "E' davvero da sottolineare come la Morte Nera abbia contribuito a formare la popolazione", ha detto la studiosa alla 'Bbc News'. "Sto parlando del periodo successivo alla Morte Nera, circa 200 anni dopo l'epidemia. Quello che sto vedendo per quel periodo è molto chiaro: cambiamenti positivi in demografia e salute".
Benché la salute in generale sembra migliorata a distanza di secoli, le conseguenze dell'epidemia sono state "orribili e devastanti" per coloro che sono sopravvissuti. "I miglioramenti nella salute si sono verificati solo a causa della morte di un gran numero di persone", ha detto Dewitte. "Questo studio suggerisce che, anche di fronte a gravi minacce per la salute, come ripetute epidemie di peste, le generazioni che hanno vissuto dopo la Morte Nera erano più sane, in generale, rispetto a quelle vissute prima dell'epidemia", ha aggiunto Dewitte.
Il batterio che ha causato la Morte Nera, lo Yersinia pestis, si è evoluto e mutato, ed è ancora oggi un killer. Recenti focolai hanno dimostrato che la peste potrebbe ripresentarsi in aree dove è rimasta a lungo silente.