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Riciclaggio, nuova richiesta di estradizione per Tulliani

18 dicembre 2019 | 11.10
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La mossa della procura di Roma nell'ambito del processo che vede imputato anche Gianfranco Fini. Il legale all'Adnkronos: "Da Dubai ci aspettiamo un nuovo no"

Foto Fotogramma - FOTOGRAMMA
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La procura di Roma ha inoltrato una nuova richiesta di estradizione nei confronti di Giancarlo Tulliani, attualmente a Dubai, nell’ambito del processo per riciclaggio che vede imputati anche il padre Sergio, Gianfranco Fini e la sua compagna Elisabetta Tulliani.

La richiesta della Procura arriva "dopo che il 17 aprile è entrato in vigore il trattato di cooperazione tra Italia ed Emirati Arabi, in materia di estradizione e mutua assistenza giudiziaria in ambito penale" scrive oggi ‘Il Tempo’ spiegando che a ottobre 2018 il Senato ha dato il via libera alla ratifica del trattato di collaborazione giudiziaria tra i due Stati, che è stato firmato lo scorso marzo tra l'ambasciatore d'Italia Liborio Stelino e il ministro per gli Affari esteri degli Emirati Arabi, ed è diventato operativo il mese successivo”.

"Nel frattempo - continua il quotidiano- Giancarlo Tulliani vive nella città 'dove tutto è possibile' (...). E non trascorre le sue giornate in solitudine. La fidanzata, Federica Papadia, lo ha infatti raggiunto. All’inizio faceva la spola, in aereo, tra Roma e Dubai. Da qualche mese però - scrive Il Tempo- quella che è stata definita la ‘sosia di Belen’ ha deciso di trasferirsi stabilmente lì. Per farlo ha lasciato il suo posto in Atac, non è chiaro se si è licenziata o ha preso soltanto un’aspettativa”.

Al centro della vicenda giudiziaria che riguarda l’ex presidente della Camera c’è la vendita della casa di Montecarlo, lasciata in eredità dalla contessa Annamaria Colleoni ad Alleanza Nazionale, che sarebbe stata acquistata, secondo l'accusa, da Giancarlo Tulliani attraverso società off-shore con i soldi dell'imprenditore Corallo, accusato di  associazione a delinquere finalizzata al peculato, riciclaggio ed evasione fiscale. Un’operazione  effettuata nel 2008, per poco più di 300mila euro e che con la vendita dell'immobile nel 2015 fruttò un milione e 360mila dollari. Fra gli altri imputati del processo, una decina in tutto, c’è anche l’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Laboccetta.

"Non c’è nessuna nuova ordinanza di custodia cautelare. La Procura di Roma sta cercando di convincere le autorità di Dubai a dare il via libera all’estradizione". Così all’Adnkronos il difensore di Giancarlo Tulliani, l’avvocato Alessandro Diddi, commenta la nuova richiesta di estradizione. "Questo dimostra la fondatezza della nostra posizione - afferma il legale - infatti gli Emirati Arabi avevano già respinto una prima richiesta della procura per mancanza dei presupposti. Ci attendiamo quindi una nuova conferma della decisione".

"Non c'è nessuna nuova ordinanza cautelare per Tulliani ma secondo quello che si legge sui media solo una nuova richiesta di estradizione alle autorità emiratine. Essendo stata respinta quella precedente è probabile che venga respinta anche questa non essendo mutata la situazione", spiega ancora l’avvocato Nicola Madia, difensore di Giancarlo e Sergio Tulliani.

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