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Rifiuti a Roma, presidente Ama: "Il golpe è per toglierci di mezzo"

02 agosto 2016 | 12.47
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Roma, rifiuti in strada a Casal Bruciato (Adnkronos)
Roma, rifiuti in strada a Casal Bruciato (Adnkronos)

"Ama è obbligata a portare rifiuti a Malagrotta. C'è un golpe sui rifiuti per togliere di mezzo Ama". Lo ha detto Daniele Fortini, presidente dimissionario Ama, intervenendo ad 'Agorà Estate' su RaiTre.

"Il golpe c'è ed è mirato a rimuovere chi in Ama crea ostacolo a disegni molto evidenti - ha dichiarato Fortini - Nei due incontri riservati, di cui abbiamo dato conto alla magistratura, che abbiamo avuto io e l'ingegner Filippi con l'avvocato Cerroni presso la sede dell'Assoambiente, l'avvocato Cerroni è stato molto esplicito: quando noi rivendicavamo l'autonomia di Ama, la nostra facoltà e il diritto di diventare un'impresa protagonista del ciclo dei rifiuti, lui ci rispondeva: 'Siete degli illusi, tanto vi cacciano'".

"Quando sono arrivato il 27 giugno al confronto con il sindaco di Roma Raggi - ha riferito - mi è stato chiesto di produrre tutte le sere un rapporto sull'andamento della giornata e tutte le settimane un rapporto settimanale. Correttamente io li ho fatti e li ho sempre inviati, al sindaco e all'assessore all'Ambiente per più di un mese. Nel momento in cui si è insediata l'amministrazione il Cda ha rassegnato le dimissioni mettendosi a disposizione dell'amministrazione".

"Mi è stato chiesto di produrre nell'arco di 10 giorni una relazione completa per rispondere su 23 quesiti che il sindaco mi chiedeva di esaudire - ha proseguito - E lo abbiamo fatto con una relazione che ha impegnato 14 dirigenti giorno e notte per arrivare il 4 luglio a presentare una relazione di oltre 700 pagine per spiegare a che punto è la situazione. Quella relazione, questa collaborazione, sono stati ripagati da un blitz a Rocca Cencia, che io penso sia stato strumentalizzato, e da un blitz in azienda. Anziché essere invitati a discutere ai tavoli su come risolvere i problemi, noi produciamo documenti, informazioni, notizie e la risposta sono i blitz intimidatori. E' inaccettabile".

"Io penso che il sindaco in qualche caso sia stata manipolata da iniziative che non sono sue - ha detto ancora Fortini - Perché il primo blitz viene fatto a Rocca Cencia e non all'impianto Tmb del Salario, quello dove abbiamo la crisi più acuta nei rapporti dei cittadini? Perché il sindaco e la dottoressa Muraro non vanno su quell'impianto e vanno invece a Rocca Cencia con la Muraro che dice 'non c'entro niente, qui ho sempre denunciato che le cose non vanno'? A Rocca Cencia c'è un'inchiesta che potrebbe riguardarla, al Salario no".

"Proprio perché la dottoressa Muraro era addetta ai controlli, giustamente scriveva all'azienda dicendo ho visto questo che non funziona, ho visto questo che non va - ha proseguito Fortini - L'azienda e i dirigenti preposti ai rapporti con lei le rispondevano di volta in volta cercando le soluzioni. Se la dottoressa Muraro però si accorge che è in corso una truffa, fa come ho fatto io: va in Procura e denuncia. Se si accorge che ci sono cose che non vanno e non vengono risolte, si dimette e se ne va, ma prima va in Procura e denuncia. E' curioso che una persona, un pubblico ufficiale, incaricato di pubblico servizio, che ha un ruolo importante e di controllo si accorge che c'è una truffa e tace. Dice all'azienda c'è una truffa in corso e tace?".

Quanto al tritovagliatore di Rocca Cencia, "se l'amministrazione vuole andare in quell'impianto perché lo ritiene indispensabile, cosa che non è, un'arma ce l'ha: la legge. Quell'impianto può essere requisito dal sindaco, lo togliamo a Cerroni e lo usiamo nell'interesse di Roma. Portare rifiuti a quell'impianto senza gara, senza ordinanza, senza un atto legale non è possibile e io non lo farò" ha ribadito Fortini.

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