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Rifiuti: quelli alimentari nei mangimi per ridurre emissioni, progetto Ue

09 maggio 2016 | 11.39
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(Fotogramma)
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Ridurre lo spreco e le emissioni di carbonio. Come? Riutilizzando i rifiuti alimentari (circa 100 milioni di tonnellate di cibo vanno sprecate ogni anno nell’Ue) nel mangime per animali. Il progetto Noshan, finanziato dall’Ue, ha scoperto che la sostituzione del 10% degli ingredienti degli alimenti per animali con ingredienti derivati dai rifiuti alimentari ha un impatto positivo sulla sostenibilità della catena di produzione del mangime.

In particolare, con la dieta mista del 10% di Noshan, per ogni chilogrammo di mangime per galletti, le emissioni di biossido di carbonio vengono ridotte di 0,3 kg rispetto a una dieta senza rifiuti alimentari. Se l’1% del totale del mangime per galletti in Europa fosse cambiato con la dieta mista al 10% di Noshan, la quantità totale di emissioni di Co2 evitate sarebbe di 0,62 milioni di tonnellate ogni anno.

Il mangime contenente rifiuti alimentari ridurrebbe inoltre la quantità di materie prime come fagioli di soia usati per l’alimentazione di maiali e polli, riducendo le spese di importazione per l’Ue. L’Ue importa 20 milioni di tonnellate di fagioli di soia ogni anno, la maggior parte dei quali viene usata per i mangimi per animali.

Inoltre, ha spiegato Montse Jorba, coordinatrice del progetto, "Noshan ha mostrato che l’uso di rifiuti alimentari potrebbe ridurre la quantità di terra dedicata alla produzione di mangimi per animali e ridurre l’ecotossicità eliminando il bisogno di fertilizzanti chimici e pesticidi su questa terra".

Il progetto ha quindi svolto esperimenti sul campo di questa dieta sugli animali. “Abbiamo dimostrato che l’uso di ingredienti provenienti da sotto prodotti non ha conseguenze per la salute e il benessere degli animali. Alcuni sotto prodotti alimentari, come la polpa di olive, possono in realtà migliorare la salute dell’intestino di maiali e pollame,” spiega Jorba.

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