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Rifiuti, Cerroni: "A Roma è emergenza sanitaria"

03 ottobre 2019 | 17.02
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Il patron di Malagrotta e 're' della spazzatura ribadisce la necessità di agire per la Capitale: "I bambini rischiano di non andare a scuola". Ed evidenzia la necessità di un termovalorizzatore o di un gassificatore

(Foto Adnkronos)
(Foto Adnkronos)

di Giselda Curzi
Per la città di Roma è necessario agire. Lo ha detto in passato e continua a ripeterlo Manlio Cerroni, patron di Malagrotta e 're' della spazzatura. "I problemi di Roma sono tanti e gravi. Si sta sistematicamente demolendo l'immagine millenaria di questa città. Si deve agire e come ho sempre detto: i rifiuti sono una cosa seria e complessa e richiedono competenza", ha detto all'Adnkronos Manlio Cerroni, ribadendo di averlo detto e ripetuto più volte, anche in diverse lettere inviate alla sindaca di Roma Virginia Raggi che sembrano essere state ignorate, quali siano le soluzioni 'concrete', per far uscire la Capitale dal caos.

"Emergenza sanitaria, i bambini rischiano di non andare a scuola. Come ho già detto servono 'impianti di trattamenti' - spiega Cerroni - anche se in realtà già ci sono, ma devono essere utilizzati in maniera razionale. C’è l’impianto di Tritovagliatura di Rocca Cencia che può accogliere e lavorare fino a 1000 ton/ giorno di rifiuti urbani indifferenziati e c’è, complementare, l’impianto di Guidonia, a pochi km da Rocca Cencia, che può lavorare 600 ton/giorno e può stabilizzare anche la frazione organica derivata dal trattamento delle 1000 ton/giorno di indifferenziato prodotto dal Tritovagliatore di Rocca Cencia".

Cerroni poi evidenzia la necessità di un termovalorizzatore o di un gassificatore: "Non è più possibile sostenere che Roma non abbia bisogno di un suo Termovalorizzatore. Ebbene a Roma c’è già il gassificatore di Malagrotta che ha prodotto energia in fase di esercizio (2009-2011) e che è fermo per essere completato. I gassificatori, per quanto evoluti rispetto ai tradizionali termovalorizzatori e dalle emissioni pressoché pulite, generano comunque fumi che vengono immessi in atmosfera e spaventano l’opinione pubblica, da cui i tanti Comitati-Contro. Per questo ho proposto di trasformare il Gassificatore di Malagrotta in un impianto di produzione di metanolo (materia) anziché energia. Il vantaggio è triplice: si adempie alla Direttiva Europea (1315/2015) che obbliga le raffinerie a produrre combustibile usando, a partire dal 2020, almeno il 10 % di biocarburanti (metanolo), da fonti rinnovabili (rifiuti); si azzerano i fumi poiché non c’è combustione e si risolve il problema del combustibile (CDR) prodotto dai Tmb di Malagrotta".

E' necessario poi, sottolinea ancora Cerroni, affrontare la questione della valorizzazione dell'organico prodotto dalla raccolta differenziata. "Voglio ricordare che nel dicembre 2015 ho messo a disposizione un’area di 104 ettari per la realizzazione di un impianto in grado di trattare l’organico di Roma derivato dalla raccolta differenziata, per la produzione anche di biometano per autotrazione in grado di alimentare ma mano tutti i mezzi dell’Ama e dell’Atac e per la produzione di compost di qualità per l’agricoltura". Questo progetto - continua Cerroni - andrebbe integrato l'organizzazione e gestione della raccolta dell’organico presso l’utenza con speciali automezzi alimentati proprio con il biometano prodotto dallo stesso impianto". "Su questo progetto, in relazione al quale abbiamo dichiarato anche la totale disponibilità a mettere a disposizione della Città aree, know-how e competenze - spiega ancora Cerroni - si dovrebbero innestare anche formule di gestione mista pubblico-privata, lasciando al privato la gestione operativa e riservando al pubblico la sua funzione di controllo. L’intero progetto, azienda agricola compresa, potrebbe poi essere aperto ad esperienze, mai praticate e proposte in questo settore, di azionariato popolare o partecipazione diffusa dei cittadini, all’insegna della più totale trasparenza e visibilità come rappresentazione pratica di soluzioni ambientali proiettate negli anni a venire (2050)"."Tutto questo però - conclude Cerroni - deve essere correlato da un incremento e da una razionalizzazione della raccolta differenziata che, a mio parere, dovrebbe essere condotta in sinergia con le aziende specializzate come Corepla, Conai e altre. Nonché anche dalla creazione di una discarica di servizio, magari in una ex cava, che una volta esaurita, sarebbe stata ricoperta con un progetto di recupero ambientale e ripristino di un bosco".

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