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Sostenibilità: rifiuti urbani emergenza globale, allo studio soluzioni green

07 aprile 2016 | 15.00
LETTURA: 4 minuti

Oggi produciamo 1,3 miliardi di tonnellate annue di Rsu

(Xinhua)
(Xinhua)

Entro il 2025, 4,3 miliardi di residenti urbani produrranno circa 1,42 kg di rifiuti per persona, per un totale di 2,2 miliardi di tonnellate all'anno. La gestione dei rifiuti urbani si configura quindi come una vera e propria emergenza planetaria da affrontare anche grazie alla ricerca scientifica e tecnologica, chiamata a contribuire al circuito virtuoso basato sulle '3R', Reduce, Re-use, Recycle.

Circa 300 esperti, provenienti da Paesi industrializzati e in via di sviluppo, prendono parte fino all'8 aprile alla XXI Conferenza internazionale sulla gestione dei rifiuti solidi urbani Solid Urban Waste Management, organizzata a Roma dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e dallo Iupac Chemrawn Committee (Chemical Research Applied to World Needs). Tre giorni di dibattiti e incontri in tema di waste management, con l’obiettivo di trasformare i rifiuti in una risorsa utilizzabile dalla collettività, con il coinvolgimento di istituzioni, organizzazioni, policy maker, aziende ed esperti.

L'urbanizzazione crescente rende sempre più urgente il problema della gestione dei rifiuti nelle città. Dal 2010, per la prima volta, la maggior parte della popolazione mondiale vive in una città e questa percentuale continua a crescere. Cento anni fa vivevano in un'area urbana 2 persone su 10, nel 1990 meno di 4, entro il 2050 si stima che saranno 7 su 10. La quantità di Rsu-Rifiuti solidi urbani sta crescendo anche più velocemente: i circa 3 miliardi di abitanti delle città dieci anni fa generavano circa 0,64 kg di Rsu pro capite al giorno (0,68 miliardi di tonnellate all'anno); ad oggi 1,2 kg pro capite al giorno (1,3 miliardi di tonnellate annue). Entro il 2025, 4,3 miliardi di residenti urbani produrranno circa 1,42 kg di rifiuti per persona, per un totale di 2,2 miliardi di tonnellate all'anno.

"La gestione dei rifiuti solidi urbani, del riciclo, del riutilizzo dei materiali e della produzione di energia dagli scarti, costituiscono alcune tra le sfide più importanti e globali per l’umanità, perché generano ricadute dirette nell’ambito della salute e del benessere pubblico, della sicurezza dei lavoratori, oltre che dell’economia verde", spiega Mario Malinconico, ricercatore dell’Istituto dei polimeri, compositi e biomateriali del Cnr. "Uno dei tratti fondamentali della Conferenza è l’attenzione ai Paesi svantaggiati: la questione della gestione dei rifiuti, per la quale si sta cercando faticosamente una soluzione nelle metropoli occidentali, si ripropone in maniera ancora più urgente e drammatica in quelle asiatiche, africane e sudamericane, creando spesso delle emergenze sanitarie", aggiunge.

I flussi di materia ed energia variano notevolmente tra le diverse megalopoli. "New York ha una produzione di rifiuti solidi 19 volte maggiore di Dacca, capitale del Bangladesh, così come un consumo pro capite di energia 28 volte più elevato di quello della città indiana di Kolkata e un consumo d’acqua 23 volte più elevato di Giakarta, capitale dell’Indonesia", prosegue Malinconico.

"Ovviamente New York o Los Angeles sono anche città con alti indici di produttività, sviluppo economico e sociale e in questi contesti il problema principale è rendere più sostenibile l’impiego delle risorse per mitigare gli effetti ambientali - spiega l'esperto - Nei Paesi in via di sviluppo, in particolare nel Sud Est Asiatico, invece, una larga fascia della popolazione non ha un accesso al livello minimo di risorse e la priorità è arrivare a uno standard di vivibilità in tutti i quartieri, ma non mancano anche qui problemi di sostenibilità: in città come Buenos Aires o San Paolo circa il 70% dell'acqua potabile va sprecato e Hong Kong produce quasi 14mila tonnellate di rifiuti solidi al giorno".

L’evento è organizzato con il patrocinio dei ministeri dell’Ambiente, per lo Sviluppo economico, della Salute e di Kyoto Club, Atia-Iswa, Fondazione sviluppo sostenibile e Green Management Institute. È la prima volta che un evento della Iupac, la più prestigiosa organizzazione mondiale della chimica, ha luogo in Italia su questo tema. Il Comitato organizzatore ha previsto l’erogazione di borse di studio a favore di giovani chimici provenienti dai Paesi in via di sviluppo impegnati in progetti di ricerca in questo ambito.

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