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Giustizia, se c'è aggravante per mafia si procede d'ufficio

19 gennaio 2023 | 20.41
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Via libera del Cdm ad alcuni interventi correttivi della riforma penale

(Fotogramma)
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Via libera del Consiglio dei ministri, in corso a Palazzo Chigi, al ddl contenente 'norme in materia di procedibilità d'ufficio e di arresto obbligatorio in flagranza'. Il provvedimento contiene interventi correttivi alla riforma del processo penale Cartabia, in particolare su una delle questione su cui, dopo l'entrata in vigore della riforma (il 30 dicembre scorso), erano emerse maggiori criticità: i reati procedibili solo a querela di parte. La querela, è la modifica approvata dal Cdm, non è necessaria se c'è l'aggravante mafioso: in questi casi si procede d'ufficio.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della giustizia Carlo Nordio, si legge nella nota del Cdm, ha approvato un disegno di legge volto a introdurre norme in materia di procedibilità d'ufficio e di arresto obbligatorio in flagranza. Il testo prevede la procedibilità d'ufficio per tutti i reati per i quali sia contestata l'aggravante del 'metodo mafioso' o della finalità di terrorismo o di eversione. Inoltre, la procedibilità d’ufficio è prevista anche per il reato di lesione personale, quando è posto in essere da persona sottoposta a una misura di prevenzione personale, fino ai tre anni successivi al termine della misura stessa.

Si stabilisce, inoltre, che l'arresto in flagranza previsto come obbligatorio debba essere eseguito anche in mancanza della querela, quando la persona offesa non è presente o prontamente rintracciabile. In tali casi, gli ufficiali o gli agenti di polizia giudiziaria dovranno effettuare tempestivamente ogni utile ricerca della persona offesa e, ove la querela non fosse presentata nel termine di quarantotto ore dall'arresto o la persona offesa decidesse di rinunciarvi, l'arrestato sarà rimesso immediatamente in libertà.

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