"Il premier dalla Cina, rinverdendo la tradizione bulgara, rivendica la decisione di ieri, che inizialmente era stata attribuita a Zanda e al gruppo del Senato". Lo scrive sul suo blog Pippo Civati, a proposito dell'esclusione dei senatori Pd dalla prima commissione del Senato.
"Dice che non accetta veti: benissimo. Il problema è distinguere i veti (che si confondono, come in questo caso, con i propri ricatti: o così o niente) dalla libera espressione di un'opinione in campo costituzionale. Dove tutti i parlamentari sono sovrani, di più: sovranissimi -sottolinea Civati-. Il premier non è stato eletto in Parlamento, ma dovrebbe ricordare che la Costituzione è cosa più importante. Anche di quello che legittimamente pensa lui. Con tutto il dovuto rispetto".
In un altro post sullo stesso argomento, Civati parla di "un caso senza precedenti, almeno in questi termini" e profetizza: "Se Renzi pensa di portare a Berlusconi lo scalpo di Mineo e di Chiti, fa un errore di valutazione: il testo Boschi passerebbe in commissione, ma non in aula, dove le perplessità riemergerebbero, a maggior ragione dopo l'umiliazione costituzionale di ieri".