"Della mia esclusione, che ritengo un clamoroso errore di Renzi, ho saputo a mezzo stampa e ancora formalmente non ne so nulla". Lo dice il senatore Corradino Mineo che definisce "anacronistica" la procedura adottata nei suoi confronti con la sostituzione in commissione Affari costituzionali. Mineo non si sente "né vittima, né epurato" ma, pur intendendo partecipare all'assemblea del partito della prossima settimana, non esclude conseguenze estreme: "Se nel Partito democratico non c'è la possibilità di parlare, e nemmeno nel Parlamento, io non ci sto...".